CasaPound e Forza Nuova scompaiono dai social nel mezzo del dibattito sulla fiducia al governo Conte. Sono stati cancellati da Facebook e Instagram i profili ufficiali dei due partiti e quelli di numerosi esponenti nazionali, locali e provinciali. Sparite le pagine di Gianluca Iannone, Simone Di Stefano, Roberto Fiore e decine di account vicini alle due organizzazione di estrema destra.

Anche la pagina ufficiale di CasaPound Italia, che contava 280 mila follower su Facebook, è andata perduta. I movimenti restano attivi su Twitter. "Le persone e le organizzazioni che diffondono odio o attaccano gli altri sulla base di chi sono non trovano posto su Facebook e Instagram - spiegano i responsabili dei social network -. Candidati e partiti politici, così come tutti gli individui e le organizzazioni presenti su Facebook e Instagram, devono rispettare queste regole, indipendentemente dalla loro ideologia". Secondo un portavoce "gli account che abbiamo rimosso oggi violano questa policy e non potranno più essere presenti su Facebook o Instagram". Sulla base dello stesso principio a maggio erano state 'bannate' le organizzazioni Generation Identify (Pan-Euro), Inferno Cottbus 99 (Germania), Varese Skinheads (Italia), Ultras Sette Laghi (Italia), Black Storm Division (Italia), Rivolta Nazionale (Italia), Scrofa Division (Olanda), Chelsea Headhunters (Gran Bretagna), White Front (Bulgaria), Boris Lelay (Francia), Beke Istvan Attila (Ungheria), Szocs Zoltan (Ungheria) e Varg Vikernes (Norvegia).

"Ci cancellano perché eravamo in piazza contro il governo - commenta CasaPound - Siamo di fronte ad un attacco discriminatorio dal parte dei colossi del web".

Per Gianluca Iannone, presidente del movimento, "Si tratta di un attacco senza precedenti. Siamo schifati. Stanno chiudendo tutti i profili, provinciali, regionali, nazionali e quelli ufficiali, sia del movimento che del blocco studentesco. Stanno arrivando le notifiche a tutti, anche ai responsabili del Primato Nazionale (il quotidiano del movimento, ndr). Una situazione che rispecchia la situazione attuale del governo della poltrona. Intenteremo una class action urgente contro un atto di una prevaricazione vergognosa".

Per Simone Di Stefano, segretario di CasaPound, si tratta di "un abuso, commesso da una multinazionale privata in spregio alla legge italiana. Uno sputo in faccia alla democrazia. Un abuso commesso in un giorno simbolico. Un segnale chiaro di censura che per ora colpisce noi, ma indirizzato a tutta l'opposizione al governo PD/5Stelle. Questo è solo l'inizio, chissà di cosa saranno capaci".

"La Polizia politica di Zuckerberg - commenta il leader di Forza Nuova, Roberto Fiore - vuole impedire che ci sia opposizione al governo di estrema sinistra e Bruxelles. Sintomatico che una cosa di questo genere accada il primo giorno di governo: tutto assolutamente pretestuoso, considerato che non c'è alcun casus belli".