Con 15mila 452 voti, Paolo Maninchedda vince le Primarias del Partito dei Sardi e viene candidato ufficialmente alla Presidenza della Regione. 

Una vittoria netta che ha visto esprimersi 18mila 605 votanti. Lontani gli altri candidati: Gian Paolo Casula 335, Matteo Murgia, 1.024, Giovanni Panunzio 343 e Antonio Sardu 1.011. 440 le schede bianche.

Quasi un plebiscito anche per il referendum sulla Nazione Sarda: i Si soso stati 17mila 725, i no 396, schede bianche 432.

«I Sardi hanno cominciato a dire “Noi” – ha dichiarato Manichedda-. Oggi è finita la clandestinità della Nazione Sarda. Tutte le inibizioni e le falsificazioni sono state travolte da un voto terribilmente complicato eppure partecipato da decine di migliaia di persone. Sono numeri che dovrebbero far emozionare tutti, non solo noi. Non per comandare abbiamo fatto tutto questo, ma per non essere più comandati, per essere liberi e responsabili e non siamo stati animati da ambizioni, ma da convinzioni. Adesso il passo successivo è parlare di poteri e non solo di problemi; è emanciparsi dallo scambio ineguale che ci ha trasformato tutti in consumatori assistiti e in bilingui inibiti; è imparare a difendere i nostri interessi pacificamente ma collettivamente, anziché affidarci agli eroi o ai salvatori. Dobbiamo fare un grande passo, dobbiamo insegnare ai partiti italiani che non ci divideranno mai».

Per Casula, «Le Primarias sono state un fatto storico, unico, un esempio di democrazia diretta che mai era accaduto nella storia della Sardegna e dell’Italia. I candidati non sono stati il frutto dell'imposizione dei vertici dei partiti o di lobby politiche, ma sono nati dal basso, sono semplici cittadini che hanno idee e progetti da proporre alla nostra terra per farla uscire da un isolamento e da una condizione economica insopportabile, un disagio di secoli che i Sardi non tollerano più! Ringrazio tutto il Popolo Sardo per aver partecipato al voto gridando al mondo che la Sardegna è una nazione».

«Il risultato delle Primarias – ha sottolineato Murgia – ci conferma che scegliere di parteciparvi è stata una scelta giusta. Siamo soddisfatti di essere riusciti a superare i mille voti ma lo siamo ancor di più perché in questi dieci giorni di campagna elettorale abbiamo parlato della nostra idea di Sardegna con tante persone. Si conclude quindi in maniera positiva la seconda tappa del nostro cammino verso le elezioni regionali del 2019. Dopo aver superato la prima con un buon risultato nella campagna di crowdfunding ora ci arriva il secondo segnale incoraggiante del nostro cammino. Nei prossimi giorni valuteremo con il nostro gruppo in che modo proseguire questo nostro percorso. Ringraziamo tutte le persone che hanno sostenuto le Primarias e  e 1024 che hanno dato la loro preferenza a Matteo Murgia. 

Sulla stessa linea Sardu: «Ho partecipato con convinzione a un evento popolare, ricco di idee e di cuore. Ne sono orgoglioso. Sono orgoglioso di aver rappresentato quella sinistra che è capace di dire senza inibizioni che la Sardegna è una Nazione; di aver rappresentato quella sinistra che accetta le regole democratiche e partecipa democraticamente alla vita politica. Ero stanco di decisioni verticistiche, di persone senza merito promosse ad alte responsabilità, di equilibrismi e tatticismi senza idee. Mi sono rigenerato; ho ritrovato lo spirito dell’impegno politico della mia giovinezza. Adesso andiamo avanti».

«Il risultato positivo delle Primarias, le prime primarie della storia aperte a tutti, dimostra – così Panunzio – che - malgrado l'indolenza dei media locali e nazionali asserviti alla mediocrazia e totalmente silenti sui programmi dei 5 candidati - una coscienza civile, sociale, identitaria e nazionalista in Sardegna esiste.  Per quanto mi riguarda ringrazio di cuore i 343 giovani e amici che mi hanno sostenuto, in una campagna elettorale a costo zero, di cui vado orgoglioso. Rivolgo i miei migliori auguri a Paolo Maninchedda per l'affermazione ottenuta, anche se preventivata, e ringrazio tutti i candidati miei "avversari" per aver parlato di contenuti e non di contenitori, come NON stanno facendo i cacciatori di scranni di altri partiti e schieramenti: la caccia con appostamento, infatti, in Sardegna è aperta fino a febbraio. Sono certo che i loro "eletti" continueranno a dimenticare i deboli, gli indifesi, i derelitti, e che tra 5 anni ci ritroveremo a parlare di diritti violati e privilegi tramandati dai "signori del Palazzo". Ora godiamoci il Natale e un anno migliore per tutti».