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"Noi #BellaCiao la cantiamo. Inno di libertà e democrazia". Così su social il segretario del Pd Enrico Letta, che al post su Facebook, ma anche su Twitter, allega un video dove la canzone della Resistenza è protagonista in diverse occasioni che vedono coinvolti i dem.
LA POLEMICA – Tutto è iniziato qualche giorno fa quando Laura Pausini è stata travolta dalle critiche, soprattutto sui social, per essersi rifiutata di cantare “Bella Ciao” durante un programma televisivo spagnolo.
La cantante era ospite di “El Horminguero” e secondo le regole del gameshow doveva intonare una canzone che contenesse la parola "corazòn". Dopo aver provato con "Cuore matto" di Little Tony, il conduttore Pablo Motos ha suggerito alla Pausini di cantare "Bella Ciao" ma l’artista si è rifiutata. "È una canzone molto politica e non voglio cantare canzoni politiche" aveva detto.
Successivamente la stessa Pausini ha spiegato il perché di quel rifiuto. “Non canto canzoni politiche, né di destra né di sinistra. Canto quello che penso della vita da 30 anni – ha scritto in un post sui social – Che il fascismo sia una vergogna assoluta sembra ovvio a tutti. Non voglio che nessuno mi usi per propaganda politica. Non inventare ciò che sono”.
EROS RAMAZZOTTI - "La canterei? No, è una canzone troppo politica". Così Eros Ramazzotti ha risposto ai giornalisti che, alla fine del concerto in Plaza de Toros, a Siviglia, lo hanno stuzzicato su 'Bella ciao'.
Eros scherza, commentando l’invito declinato, durante una trasmissione tv spagnola, dalla ‘collega’ Laura Pausini a cantare la canzone simbolo della Resistenza.
E da qui, in Spagna, dove 'Bella ciao' è diventata una hit per 'La Casa di Carta', ha aggiunto tornando serio: "No dai, non è che ‘Bella ciao’ sia troppo politica. Secondo me Laura ha fatto bene - sottolinea - in questo periodo non dobbiamo cantare canzoni né di destra né di sinistra né di centro. Non facciamo politica, facciamo musica".