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Sul terremoto in Regione che ha investito Alessandra Todde, interviene anche l’ex presidente Christian Solinas, al governo dell’Isola per cinque anni tra il 2019 e il 2024. Il segretario sardista rompe il silenzio rilasciando un’intervista all’AdnKronos.
“Sotto il profilo politico questa vicenda sgretola definitivamente la narrazione autoreferenziale dell’asserito primato della competenza, delle capacità e della legalità della presidente Todde e del M5S rispetto agli altri partiti” afferma Solinas.
“Se fosse confermato il tentativo di aggirare i rilievi della Commissione Elettorale di garanzia con la commistione tra finanziamenti e spese del candidato, del partito e delle liste del movimento, con ampie zone grigie, e la difformità tra spese realmente effettuate e dichiarate, ci troveremmo di fronte a metodi degni di un goldoniano Truffaldino – attacca l’ex governatore – Ed anche in questo caso parrebbe lecito domandarsi se questi stessi metodi non siano applicati nel governo del quotidiano, nei tanti procedimenti amministrativi in capo alla Regione a guida pentastellata”.
Solinas ricorda che “la disciplina del 1993, figlia del clima di Tangentopoli, fu molto rigida ed esigente in materia di spese elettorali e introdusse un organo collegiale ad hoc -la Commissione elettorale di Garanzia, composta in maggioranza da togati- per il controllo e l’accertamento delle violazioni. Non si deve confondere questa ineleggibilità con le altre cause di ineleggibilità e/o incompatibilità disciplinate specialmente in altre leggi il cui apprezzamento e valutazione a seguito di azione popolare sono riservati al Tribunale Ordinario”.
Per Solinas siamo di fronte a “uno scenario complesso” perché “la Sardegna non ha una legge statutaria vigente e il caso di scioglimento anticipato del Consiglio per via della decadenza non è disciplinato esplicitamente dall’ordinamento regionale. Certamente chi viene dichiarato decaduto non può continuare nell’esercizio dei poteri in regime di prorogatio neppure per l’ordinaria amministrazione e la convocazione dei comizi elettorali. Restano solo alcune ipotesi, ma io ritengo personalmente che, per analogia, si debba fare riferimento all’art. 50 dello Statuto speciale, norma di rango costituzionale, che prevede con il decreto di scioglimento del Consiglio la nomina di 'una Commissione di tre cittadini eleggibili al Consiglio regionale, che provvede all'ordinaria amministrazione di competenza della Giunta e agli atti improrogabili, da sottoporre alla ratifica del nuovo Consiglio. Essa indice le elezioni, che debbono aver luogo entro tre mesi dallo scioglimento. Il nuovo Consiglio è convocato dalla Commissione entro venti giorni dalle elezioni”.
L'ex governatore accusa la presidente Todde di "dilettantismo e incompetenza"
“In definitiva, rimane comunque un dato: il dilettantismo, l’approssimazione e l’incompetenza di una presidente, del suo staff raccogliticcio e del M5S condannano la Sardegna ad un caos istituzionale senza precedenti nella storia autonomistica. Credo che tutte le forze democratiche, civiche, autonomiste e sardiste dovrebbero riflettere su questo punto, da sinistra a destra, e valutare l’opportunità di risanare al più presto con nuove elezioni senza inutili dilazioni un vulnus istituzionale di metodi e slogan che non appartengono alla normale e positiva dialettica tra parti introdotto da chi ha finalmente gettato la maschera e rivelato l’insofferenza verso le tanto brandite regole, evidentemente solo per gli altri", conclude Solinas nell’intervista rilasciata all’AdnKronos.