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Anche al Senato il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha incassato la fiducia con 115 sì. Ieri, nei suoi 49 minuti di intervento ha risposto punto a punto alle critiche. Tra queste anche a quella del senatore sardo del Movimento 5 stelle Ettore Licheri.
“Se si facesse una sintesi di tutto ciò che avete combinato in questi ultimi giorni, tra audio rubati fogliettini di appunti esposti nei banchi, ricatti respinti e rimandati al mittente, è comprensibile come il messaggio ultimo del suo intervento sia stato ‘non abbiate paura di questo governo’. Altro che squadra unita e coesa, dopo ciò che si è visto in queste a settimane lei ha fatto bene lei ha fatto molto bene a rassicurare tutti”, così l’onorevole Licheri ha iniziato il suo intervento sottolineando che nel discorso della premier “non ha trovato spazio la parola pace”.
“Sembra inimmaginabile senatrici e senatori – ha continuato -, ma nell'intero intervento del presidente del consiglio incaricato non c'è cenno a una pacifica risoluzione del conflitto. Nessun auspicio per un cessate il fuoco, nessun impegno a rafforzare la politica e la diplomazia. Allora presidente Meloni noi la portiamo a conoscenza che in questo momento è in atto un conflitto che sta infiammando la sua Europa, la nostra Europa, la portiamo a conoscenza del fatto che si stanno moltiplicando le voci che si alzano e che scendono in piazza per chiedere la fine della guerra. Per chiedere alla politica un cambio di passo, un impegno concreto per un negoziato di pace”.
La replica della premier non si è fatta attendere. “Mi è stato detto in diversi interventi lei non ha citato la parola pace. Non so se qualcuno ritenga che questo significhi che la guerra mi diverte, che mi piace, che la voglio valorizzare. No ovviamente. Penso, spero e lavoro su ciò che possiamo fare per raggiungere a una pace giusta. Però dobbiamo capirci su come ci si arriva a una pace e ha una pace giusta. Perché differentemente da quello che pensano molti, la pace non si fa sventolando bandiere arcobaleno nelle manifestazioni”.
“È difficile ottenere la pace. Quella in Ucraina è una guerra di aggressione che noi non possiamo accettare, non la posso accettare io che figuriamoci ho sempre difeso il principio della vittima e della legittima difesa quando il ladro ti entra dentro casa figurati quando una nazione straniera invade la tua. Cosa è andato storto nelle intenzioni della Russia? che gli ucraini si sono difesi, che il sentimento, la convinzione che muoveva un popolo a difendere la sua terra è stato più forte del resto”.