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"Il governo Meloni ha impugnato la legge regionale sulle aree idonee per le energie rinnovabili. Ed è chiaramente una scelta politica contro una Regione, la Sardegna, che in questi mesi ha più volte attaccato il governo mettendolo in crisi". Lo afferma, in una nota, il senatore del M5s Ettore Licheri.
"Il ricorso sardo ha bloccato lo scempio della secessione dei ricchi voluta dalla Lega e di certo non permetteremo che la Sardegna diventi la discarica d'Italia strizzando l'occhio al populismo nuclearista senza arte né parte. Inoltre, fa davvero ridere vedere come in Sardegna i partiti del centrodestra si riempiano la bocca di autonomia e rispetto per il territorio, mentre a Roma votano e sostengono tutto il contrario. Ma i cittadini sardi non sono stupidi e sanno bene chi hanno davanti: da una parte una Presidente che continua a difenderemo il diritto della Sardegna a decidere sul proprio futuro, dall'altra un centrodestra imbarazzante che anziché dare risposte ai problemi dei cittadini perde tempo ad alzare le tasse, liberare scafisti e ad impedire le dimissioni della Santanchè", conclude Ettore Licheri.
“L’impugnazione della Legge Regionale n. 20 del 2024 da parte del Governo è un atto grave che prevarica il diritto della Sardegna di pianificare il proprio sviluppo nel rispetto dell’ambiente e del suo patrimonio”. Queste invece le parole dell’assessora della Difesa dell’ambiente, Rosanna Laconi.
“Questa legge non è un ostacolo alla transizione energetica, ma uno strumento fondamentale per garantire che il passaggio alle energie rinnovabili avvenga in modo sostenibile e compatibile con la salvaguardia degli ecosistemi e delle risorse naturali della nostra Isola”. L’assessora sottolinea come l’individuazione delle aree idonee sia stata condotta con un approccio scientifico e normativo, basato sulla tutela degli equilibri ecologici e sulla necessità di preservare habitat di rilevanza europea, zone umide riconosciute a livello internazionale e territori ad alta sensibilità ambientale.
“Non possiamo permettere che la Sardegna diventi una terra di conquista per installazioni energetiche che non tengano conto delle fragilità del nostro territorio. La nostra normativa esclude dalle installazioni le aree di maggior pregio naturalistico, come parchi, riserve, monumenti naturali, siti protetti dalle normative europee e aree agricole strategiche”.
Secondo Laconi la tutela dell’ambiente e della biodiversità deve essere il principio guida per qualsiasi scelta di sviluppo sostenibile. “Questa legge stabilisce criteri certi e trasparenti per l’individuazione delle aree idonee, evitando interventi arbitrari e garantendo un equilibrio tra le esigenze di produzione energetica e la conservazione del paesaggio e della biodiversità”.
“La nostra Regione non solo non si sottrae agli obiettivi europei sulle energie rinnovabili, ma li persegue rivendicando il diritto di stabilire come e dove questi impianti possano essere realizzati, senza compromettere l’identità ambientale della Sardegna”.
Sul ricorso alla Corte Costituzionale, l’assessora Laconi ribadisce l’importanza di difendere con fermezza questa legge nelle sedi opportune. “Si tratta di una norma che pone la tutela dell’ambiente e della biodiversità al centro delle scelte in materia di energie rinnovabili. Difenderemo con determinazione le nostre scelte, nel rispetto del quadro normativo costituzionale e delle direttive europee che impongono la salvaguardia dell’ambiente, del paesaggio e degli ecosistemi”.