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In un clima di iniziale tensione e incertezza il centrodestra isolano ha finalmente scelto il candidato governatore che guiderà la coalizione alla regionali del 25 febbraio. Paolo Truzzu il nome che, alla fine, ha messo d'accordo tutti. Torna "alla base" anche Alessandra Zedda, che abbandona l'idea di candidarsi per appoggiare il primo cittadino cagliaritano. Fuori dai giochi Christian Solinas, per il quale Psd'Az e Lega avevano spinto fino all'ultimo nonostante la decisione di Fratelli d'Italia di lanciare Truzzu come nuovo volto della coalizione.
Una decisione maturata, alla fine, anche a margine dell'indagine avviata proprio nei confronti del governatore uscente, a cui sono stati sequestrati beni e immobili a poche settimane dalle elezioni regionali. Lo stesso Solinas, interpellato in questo ore dal Corriere della Sera, ha parlato così: "In politica sono cose che possono accadere. Ciò che mi amareggia sono semmai i metodi e i tempi, oltre al rammarico di non poter portare personalmente a compimento i tanti progetti avviati".
Sulla scelta di cambiare rotta da parte della coalizione: "Ho pagato io per intero il prezzo dell’unità, anteponendo il valore della continuità della formula di governo alla mia persona. Fin da principio avevamo riaffermato il valore della regola sulla ricandidatura degli uscenti, favorendo il riequilibrio tra le forze politiche con maggiori candidature nelle regioni da espugnare", spiega.
"La politica è l’arte del possibile e può capitare che prevalgano valutazioni diverse in ragione del tempo e dei contesti. Ciò che abbiamo sempre chiesto è che ci fossero ragioni e considerazioni politiche più che un “Cencelli” muscolare sulle candidature", aggiunge.
"Quando ha capito che la coalizione aveva deciso di puntare Truzzu?", domanda il Corriere. "In verità, la posizione della riconferma degli uscenti era condivisa da Lega, FI e Psd’Az, mentre l’esigenza del riequilibrio vedeva schierata FdI con alcuni gruppi locali", chiarisce. E sull'inchiesta: "Se non avessi subito a cinque giorni dalla presentazione delle liste un provvedimento particolarmente invasivo da parte della magistratura, non so come sarebbe andata a finire".
Sul rapporto con la Lega dopo la mancata riconferma: "Il Psd’Az è il più antico partito federalista del Paese con i suoi 103 anni di storia. Credo sia l’unico ancora attivo senza soluzione di continuità ad aver avuto eletti nella Camera del Regno, all’Assemblea Costituente, nel Parlamento repubblicano e ad aver votato la Costituzione. L’accordo fu deciso dal XXIV congresso e come sempre nella sua lunga storia il partito deciderà sul punto nel prossimo, che si terrà ad aprile".