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All'interno del M5s scoppia il caso Fraccaro proprio alla vigilia dell'inizio delle elezioni del nuovo presidente della Repubblica. L’ex sottosegretario di Giuseppe Conte a Palazzo Chigi è finito nel mirino del leader pentastellato per aver tentato di trattare un pacchetto di voti del Movimento (una trentina secondo il Corriere) con Matteo Salvini.
Il candidato al Colle proposto dal leader leghista al "dissidente" grillino era l'ex ministro di Berlusconi Giulio Tremonti. Ma a inizio settimana Fraccaro è stato sorpreso con il segretario del Carroccio, notizia che ha mandato su tutte le furie i leader del Movimento.
"Ho consigliato a Salvini di aprire un dialogo con il presidente Conte", si è difeso Fraccaro. Ora, all'interno del Movimento, c’è chi ipotizza una sospensione dal gruppo "per dare un segnale forte" in vista dell’elezione del capo dello Stato. I vertici annunciano provvedimenti: "Si applicheranno le previsioni statutarie". L’espulsione, però, appare al momento una strada improbabile.
Sulla vicenda è intervenuto anche il leader della Lega Matteo Salvini: "I retroscena riportati sulla stampa sull’incontro fra me e Riccardo Fraccaro sono privi di ogni fondamento. Si è trattato di uno fra i tanti incontri che ho avuto con diversi esponenti del M5S in queste settimane, alla Camera o al Senato. Abbiamo fra le altre cose scambiato alcune idee sul Quirinale, ma con nessuno di loro non ho mai parlato di numeri, voti o cose simili. Fraccaro mi ha poi consigliato di parlare della chiacchierata con Giuseppe Conte, come normalmente fatto".
"Anche Matteo Salvini ha smentito le ricostruzioni uscite oggi sul Quirinale - commenta lo stesso Fraccaro -, seppellendo così le falsità riportate sul nostro incontro. Sta montando, e il mio caso ne è un esempio, un clima estremamente preoccupante e velenoso intorno all’elezione del presidente della Repubblica. Perciò, vorrei sgombrare subito il campo da ogni dubbio dicendo che non voterò mai Mario Draghi".