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“Ieri mattina, in Commissione Bicamerale Insularità, il ministro Calderoli ha affermato che nei prossimi mesi verranno prima determinati i Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP), uguali in tutte le regioni, e solo dopo, nei costi e fabbisogni standard si terrà conto della condizione di insularità. Poche ore dopo siamo entrati nell’Aula del Senato. La grande preoccupazione era – ed è – grandissima, perché il DDL Calderoli sulla cosiddetta autonomia differenziata è disastroso per l’unità del Paese e determinerà un danno irreparabile alle regioni in ritardo di sviluppo, in quanto si sottrarranno allo Stato le risorse con le quali finanziare gli interventi di riequilibrio, e in particolare quelli per contrastare i divari causati dall’insularità". Lo afferma in una nota il Senatore del PD, Marco Meloni.
"Però c’era perlomeno il sollievo di poter vedere scritto nero su bianco nella legge, il principio per cui nei costi e dei fabbisogni standard sarebbe stata riconosciuta la condizione di insularità, come richiede la Costituzione. I fatti si sono incaricati di dimostrare che Calderoli mentiva: giunti all’approvazione dell’emendamento, di cui ero primo firmatario, che chiedeva semplicemente che il Decreto del Presidente del Consiglio, nel determinare proprio i costi e i fabbisogni standard, tenesse conto “delle specificità territoriali e degli svantaggi derivanti dall'insularità”, il parere del governo è stato negativo. L’emendamento è stato respinto, con 69 voti favorevoli e 91 contrari. La destra, ovviamente, a partire da Fratelli d’Italia, ha votato contro. Questo voto segue altri voti e posizioni contrari all’insularità", prosegue Meloni.
"Per responsabilità della destra, la Commissione Bicamerale Insularità non potrà esprimere un parere sulla determinazione dei LEP; le intese con le Regioni ordinarie si concluderanno senza l’individuazione e l’erogazione concreta delle risorse per la perequazione a favore delle regioni svantaggiate e senza che i servizi erogati a livello territoriale siano conformi ai LEP; non viene previsto il finanziamento, in Legge di Bilancio, del Fondo per l’Insularità, lasciato quindi dal governo fermo al palo, non funzionante né finanziato; nella demenziale riorganizzazione delle Zone Economiche Speciali sono state abolite le specificità delle isole: esse ora, riunite sotto una regia unica a Roma, sono prive di qualsiasi possibile beneficio economico per i nostri territori. Per questo governo, sostenuto dalla stessa destra che ha distrutto la Regione e ora vorrebbe continuare a guidarla, le Isole non esistono, la Sardegna non esiste. Vedremo se le senatrici e i senatori sardi che sostengono il governo avranno il coraggio, la settimana prossima, di votare definitivamente a favore del DDL Calderoli, dunque contro la Sardegna. Si assumerebbero di fronte ai cittadini sardi la responsabilità di cancellare ogni speranza di riequilibrio economico e di rilancio della nostra terra", conclude il senatore del PD.