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“La situazione della continuità territoriale aerea è ormai una beffa. Siamo alla follia totale, impossibile prenotare un volo dopo il 4 maggio su Roma e Milano e quindi nessuna programmazione per la stagione estiva. Se ne riparlerà a metà maggio, forse, con buona pace di tutti”.
Sono parole forti quelle di Mario Bruno, portavoce dell’opposizione ad Alghero.
“La Regione naviga a vista. Lo scarso interesse per il bando “ponte” finora manifestato dalle compagnie, che, nelle intenzioni della Regione, sarebbe dovuto servire a gestire la prossima estate con oneri di servizio senza compensazione per i vettori, è davvero preoccupante. Siamo nel caos totale, con le poche regole in regime di proroga non più rispettate e senza autorevolezza nel farle osservare da parte della Regione”.
“Di fatto, siamo nuovamente al libero mercato. Soprattutto per i non residenti si registra un aumento spropositato delle tariffe. E’ una sgradevole sorpresa soprattutto per i turisti o per le migliaia di emigrati che dal continente vogliono recarsi in Sardegna nella settimana di Pasqua, proprio quella che tradizionalmente apre la stagione turistica, ma fondamentale anche per chi vuole o deve tornare nella sua comunità d’origine per affetti familiari, lavoro e salute. Per chi intende acquistare un biglietto aereo nella settimana di Pasqua il prezzo proposto da Roma ad Alghero può oscillare intorno ai 380 euro a persona, andata e ritorno, vale a dire oltre 1500 euro per una famiglia con due figli a carico. 129 euro invece il prezzo proposto per i residenti, nella stessa settimana di Pasqua, andata e ritorno. Ma se andiamo a vedere il prossimo fine settimana di marzo, i non residenti pagherebbero 80 euro, andata e ritorno, e i residenti quasi 100 euro”.
“Cioè un impazzimento generalizzato delle tariffe che non considera più il diritto all’uguaglianza fra cittadini italiani che finora ha offerto certezza di tariffe e di servizio al trasporto da e per l’Isola. Rendere la Sardegna accessibile alla pari di qualsiasi altra Regione d’Italia è il compito principale di una Regione, per giunta a guida sardista, che sembra abbia smarrito ogni sua prerogativa, affidandosi alla buona sorte. Per questo, a partire dalle comunità locali, dai circoli degli emigrati, dalle forze sociali e politiche deve alzarsi forte la richiesta del ripristino della continuità territoriale, con determinazione, senza recedere su diritti inalienabili acquisiti”.