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Il prestigio acquisito dal governatore veneto Luca Zaia, specie nella gestione dell'emergenza Covid, potrebbe mettere in discussione le gerarchie leghiste. E' lo stesso Roberto Maroni, ex ministro ed ex governatore lombardo, a riaprire la questione: “Il leader è Salvini - assicura in un’intervista a la Repubblica -. Il nostro è un vero partito leninista e lo dico con piacere e Zaia non ha alcuna intenzione di fare il capo della Lega”.
"Zaia sa governare e adattarsi alla linea del partito, leale e fedele. Sarà rieletto in Veneto ed è l’unica cosa che gli interessi”. Eppure, sottolinea Maroni, "lo vedrei bene alla guida del Paese fuori dalla pandemia. Luca sarebbe certamente in grado di guidare una coalizione e un governo senza conflitti”.
Per Maroni sono “sempre esistite due leghe. Di lotta e di governo. Anche con Bossi, e l’abilità del leader sta nel non farle entrare in conflitto. Salvini lo sa bene. Ma qualcuno che lo circonda e lo consiglia antepone, temo, le proprie ambizioni al bene del partito”.