"La Sardegna è stato solo un incidente, io vincerò". Queste le dichiarazioni del governatore dell’Abruzzo, Marco Marsilio, esponente di Fdi, in un'intervista a Il Foglio. "Penso che nessun abruzzese voti pensando alla Sardegna e che nessun sardo abbia votato pensando all'Abruzzo. Ognuno pensa alla sua situazione. Poi è chiaro che le vittorie galvanizzano un campo e possono preoccuparne un altro, fa parte della normale amministrazione. Non siamo nati ieri e sappiamo gestire questi fenomeni".

Marsilio, dunque, si mostra sereno in vista del voto del 10 marzo escludendo categoricamente un effetto domino negativo per la coalizione. Fedelissimo di Meloni, Marsilio marca le distanze tra Abruzzo e Sardegna spiegando che l'isola "veniva da una vicenda difficile. Il centrodestra aveva vissuto una fase critica a livello di consenso regionale, inoltre il cambio di strategia naturalmente ha inciso", osserva ricordando alla sofferta uscita di scena del presidente leghista, Christian Solinas.

"Ma sapevamo che era una partita difficile - aggiunge - Dispiace che per tremila voti non si sia riusciti a raddrizzare la situazione, ma si era partiti da una prospettiva persino peggiore". Archiviata la Sardegna, Marsilio si concentra sulla sua regione Abruzzo escludendo anche che ora si possa assistere a un maggior coinvolgimento dei leader nazionali: "Non scopriamo oggi che ci sono le elezioni. La campagna elettorale è stata programmata da tempo. L'impegno del governo c'è stato e c'è a prescindere dalla campagna elettorale. Il governo non è mai stato così presente in questa regione".

Insomma, ciò che era previsto prima viene confermato ora. Così come il giorno clou della campagna elettorale che sarà il 5 marzo, quando Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini saranno insieme sullo stesso palco a Pescara.