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Roma, 5 apr. (Adnkronos) - "Matteo Renzi e' il nuovo direttore del Riformista". Lo rende noto lo stesso quotidiano via Twitter.
"Ho accettato una sfida affascinante: per un anno sarò il direttore de @ilriformista. Ci vediamo in diretta su Facebook alle 12 per raccontarvi questo progetto", scrive su Twitter Renzi.
"Non c'è un legame con il Terzo polo, il Riformista sarà letto da una parte della maggioranza, il centrodestra riformista, e l'area del Pd che non si riconosce nella Schlein", ha sottolineato Renzi aggiungendo: "Forse fa sorridere, preoccupare o stupire la mia direzione. Io ho una passione vera per il rapporto tra verità e viralità. Oggi nessuno sa più cosa e' la verità o la vitalità”.
“Sarà un giornale libero. Nello spazio mediano tra il sovranismo della Meloni e la sinistra radicale di Schlein e Conte c'è un mondo di maggioranza silenziosa che è arrivata anche al 40%”, ha detto ancora l'ex premier. "A chi mi chiede lasci, dico non lascio ma raddoppio, continuo il lavoro di parlamentare dell'opposizione", ha quindi affermato Renzi.
"Una soluzione migliore non ci poteva essere, un grande personaggio della politica italiana, un uomo pieno di idee, uno dei migliori interpreti del riformismo". Così Piero Sansonetti, che andrà a dirigere l'Unità, ha commentato all'Adnkronos l'incarico di direttore del 'Riformista' a Matteo Renzi che lo sostituirà quindi alla guida del quotidiano. "E' un'operazione condotta dall'editore", ha aggiunto Sansonetti spiegando la decisione di affidare la direzione a Renzi.
La reazione del M5S
"Matteo Renzi oggi ci fa sapere che assume la direzione del Riformista ma che non ha alcuna intenzione di lasciare il suo ruolo da parlamentare. È francamente preoccupante che un parlamentare in piena attività diriga contemporaneamente un quotidiano". Lo dicono i capogruppo M5S in commissione cultura alla Camera e al Senato Anna Laura Orrico e Luca Pirondini.
"Renzi non vede o fa finta di non vedere che ci sono ragioni di opportunità evidenti nell’assumere questo doppio incarico: la legge non lo vieta, ma che credibilità può avere un giornale diretto da un leader di partito? Qualsiasi parvenza di imparzialità della testata è totalmente compromessa, ma evidentemente per Renzi - abituato ai doppi incarichi fuori dal Parlamento - questo non è un problema”, concludono gli esponenti M5s.