"Lascio Roma, ma non lascio la mia terra, non abbandono il mio e il nostro sogno di libertà per il Popolo Sardo". Con queste parole il leader di Unidos Mauro Pili, deputato, ha annunciato ai suoi elettori di non volersi candidare alle elezioni politiche di marzo.

In un lungo comunicato, Pili si è rivolto ai suoi sostenitori ricordando le battaglie portate avanti nel corso della sua carriera politica. Dall'elezione a sindaco di Iglesias ad appena 26 anni, alla presidenza della Regione a 32, fino alle elezioni al Parlamento raggiunte nel 2006 per la prima volta.

"Ho combattuto in parlamento a viso aperto. Da solo! - scrive Pili - Di quelle battaglie, ne ero e ne sono tuttora orgogliosamente convinto. Dunque, non mi associo alle voci stridenti di coloro che si sentono rinnegati da Roma per chi sa quale causa! Del resto non avendo mai percepito parole di difesa per la Sardegna da parte di taluni escludo siano stati esclusi a causa di un improbabile patriottismo Sardo!". 

"In molti si innamorano di pseudo leader - prosegue il leader di Unidos-. Peccato che nessuno di questi, nessuno, abbia a cuore le sorti della Sardegna! Sono colonizzatori che sbarcano in terra sarda a sbancare voti per poi usarli contro di noi. Bene fanno i pastori della nostra terra a rigettare le schede! Si preparano alla guerra, per difendere i pascoli, il latte, il formaggio, la terra arsa dalla siccità".

"A Voi che quotidianamente mi avete esortato a non fermarmi, vorrei dirvi, però, con lealtà: lascio Roma, ma non lascio la mia terra, non abbandono il mio e il nostro sogno di libertà per il Popolo Sardo. Ritorno per strada, per costruire se ne avrò la forza e il sostegno il riscatto della nostra terra. Preferisco continuare a perseguire, come ho sempre fatto nella mia vita, ciò che appare impossibile, piuttosto che accettare la rassegnazione di un popolo destinato a restare sottomesso alle logiche di uno Stato vigliacco!".

Conclude il deputato di sardista: "Torno per strada, dunque. Per reagire al servilismo, per contrastare il silenzio. Per continuare a costruire la via Sarda allo sviluppo. Per questo motivo non partecipo a queste elezioni contro la Sardegna, ma sarò in piazza, in ogni piazza, della nostra terra per la più grande azione giudiziaria collettiva contro i poteri forti mai messa in campo nell’isola e non solo. Il nostro futuro non è nelle mani di un parlamentare che lascia, ma nella coscienza di un Popolo".