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La proposta della presidente del Consiglio Giorgia Meloni di nominare Fabrizio Curcio commissario straordinario per la ricostruzione nelle zone colpite dall'alluvione in Emilia Romagna, Toscana e Marche, al posto del generale Francesco Paolo Figliuolo, sta per essere presentata al primo Consiglio dei ministri utile dopo il parere del ministro Nello Musumeci. Questa decisione è stata comunicata da Palazzo Chigi dopo consultazioni con la presidenza della Repubblica e le regioni coinvolte, in particolare l'Emilia Romagna. Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, ha commentato la nomina di Curcio, affermando: "Buon lavoro all'ingegner Fabrizio Curcio a cui verrà assegnato il ruolo di commissario per la ricostruzione dopo gli eventi alluvionali che hanno colpito l'Emilia-Romagna.
Questa nomina avviene anche a seguito delle interlocuzioni avute con la Presidente del Consiglio nell'ultimo mese. Ho grande stima dell’ingegner Curcio, ho lavorato con lui durante l’emergenza alluvionale in Romagna nel 2023; il suo contributo e la sua presenza sul campo insieme a noi sono stati determinanti nelle operazioni di salvataggio delle persone, e di contenimento dei danni. Sono convinto che grazie alle sue competenze, alla sua professionalità unita alla nostra conoscenza del territorio potremo segnare un passo nuovo".
"Come tutti sanno in prima istanza avevo avanzato una proposta diversa proponendo di identificare direttamente nella Regione la struttura commissariale ma, compreso quasi subito che il Governo non era disponibile a questo percorso, ho comunque apprezzato la disponibilità in ultima istanza della premier Meloni a giungere ad una scelta e un percorso condiviso come avevo auspicato nella conferenza stampa di fine anno - sottolinea De Pascale - Abbiamo richiesto e ottenuto una figura competente in materia e la sua presenza fisica sul campo insieme alla relativa struttura di supporto e un rapporto diretto nuovo con l'esecutivo per le modifiche normative necessarie. Queste premesse sono per noi essenziali per segnare un cambio di passo sia sugli indennizzi che sulla messa in sicurezza del territorio. Ora sta a tutti dimostrare, alle porte di questo 2025, che su una vicenda così pesante, che toglie il sonno agli uomini e alle donne della nostra terra, la Repubblica, nel suo insieme, può e deve fare di meglio di quanto visto fino ad oggi”, conclude il governatore dell'Emilia-Romagna.