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“All'indomani della visita del Ministro Minniti, la Giunta Comunale di Macomer si dice soddisfatta per le rassicurazioni ricevute. Sfugge forse che in realtà non c'è nessuna rassicurazione nelle parole del Ministro dell’interno, il quale ha dichiarato che gli ospiti detenuti nel Centro di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr) saranno 200 o, comunque, la cifra sarà stabilita a seconda della disponibilità degli spazi dopo la ristrutturazione, e non è certo nemmeno che in città ritorni la Guardia di Finanza”.
E’ il commento della candidata a sindaco del Movimento Cristiano Forza Popolare Gina Falchi in merito a quanto emerso ieri dall’incontro tra il ministro Minniti, il governatore Francesco Pigliaru e il sindaco di Macomer, Antonio Onorato Succu.
“I cittadini meritano più rispetto – dice Gina Falchi - rispetto che non c'è se ad ogni dichiarazione del sindaco o del Ministro le cifre cambiano e i numeri lievitano da 80 a 130 detenuti fino a ieri, oggi saranno 200. Quale sarebbe la garanzia di affidabilità? Gli accordi che verranno presi con i paesi di partenza, accordi che ad oggi non sono stati ancora siglati con una struttura che aprirà i battenti a marzo. Macomer non merita tanta superficialità nell’affrontare un tema così spinoso, che in altre parti della penisola ha creato non pochi problemi. Certi sono invece i 500 euro pro migrante che arriveranno per gli ospiti accolti con lo SPRAR. E su questo che minoranza e Maggioranza in Consiglio sono concordi unanimemente: la tratta degli schiavi del terzo millennio”.
“Alla luce di questo e delle numerose mancanze che – prosegue la candidata a sindaco - in questi ultimi 30 anni hanno determinato la perdita di lavoro e lo spopolamento del nostro territorio, a seguito di una crisi cui i nostri vecchi e attuali amministratori non sono stati in grado di dare risposte serie e concrete, portando avanti politiche mirate a mantenere ciò che c'è, ma senza la capacità di una visione futura e di una rilettura del nostro potenziale in linea con i cambiamenti cui la società e l'economia vanno soggetti, disperdendo, quasi fino ad azzerarlo, il patrimonio del territorio, ribadisco la necessità di una svolta vera per la nostra città”.
“È necessità una rinascita – conclude Falchi - la rinascita di una politica tesa al bene di tutti e non di pochi, volta a costruire e non a mantenere. Una politica di confronto vero, pulito e corretto. Ecco perché ribadisco la mia discesa in campo in occasione delle prossime amministrative con un progetto di prospettiva che guarda al futuro e con una lista civica vuole raccogliere chi davvero ha voglia di lavorare per costruire il futuro della nostra città”.