"Molto dell’approccio italiano si ritrova nell’Agenda strategica quando si parla di uno dei grandi temi di cui l’Europa dovrà occuparsi nei prossimi anni. E mi riferisco al governo dei flussi migratori. L’Agenda indica come priorità della UE la difesa dei suoi confini esterni, il contrasto all’immigrazione irregolare di massa, l’impegno per stroncare il business disumano dei trafficanti di esseri umani, che lucrano sul legittimo desiderio delle persone di cercare condizioni di vita migliori di quelle che hanno, desiderio che questi cinici, disumani schiavisti del terzo millennio trasformano spesso in tragedia, chiaramente dopo aver intascato lauti guadagni. Io credo che l’Europa, culla della civiltà occidentale, non possa più tollerare che un crimine universale come la schiavitù, che noi europei siamo stati i primi a debellare secoli fa, sia tollerato sotto altre forme".

Così la premier Giorgia Meloni, in Aula alla Camera per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo al via da domani a Bruxelles.

"Ma l’immigrazione irregolare di massa non verrà mai fermata se non si coinvolgono nella lotta ai trafficanti le Nazioni di origine e di transito – come su impulso italiano l'Europa ha già fatto attraverso i Memorandum con Egitto e Tunisia, e dovrà continuare a fare replicando questo modello in molte altre Nazioni – e se non si affrontano a monte le cause che spingono una persona ad abbandonare la propria terra. E anche qui, nell’Agenda strategica, l’Unione europea si impegna ad affrontare le cause profonde della migrazione. Si mette, cioè, nero su bianco un principio che noi sosteniamo da tempo, ovvero che il primo diritto che è nostro compito garantire è il diritto a non dover emigrare, potendo trovare nella propria terra le condizioni per la propria realizzazione".

"Questo obiettivo presuppone la necessità di costruire un modello novo di cooperazione con le Nazioni africane, affinché queste Nazioni possano crescere e prosperare con le risorse che possiedono. Una cooperazione da pari a pari, capace generare benefici per tutti. E siamo soddisfatti del fatto che anche questo approccio si ritrovi nell’Agenda strategica. Si tratta di un approccio - rivendica - sul quale l’Italia ha fatto scuola con il Piano Mattei per l’Africa, che stiamo progressivamente implementando con sinergie strutturate e attività di raccordo con le altre iniziative in campo sullo stesso obiettivo, sia a livello europeo con il Global Gateway della Unione europea, sia a livello internazionale con la Partnership for Global Infrastructure and Investment, uno dei progetti strategici lanciati in ambito G7 per lo sviluppo e la crescita economica delle Nazioni più fragili, in particolare in Africa e in Asia".