Quella di oggi doveva essere la giornata della verità per decidere se a Nuoro l'amministrazione di Andrea Soddu avrebbe proseguito il mandato o fosse invece arrivato il momento del commissario, ma ieri notte, dopo un consiglio comunale fiume durato otto ore, è finita con un colpo di teatro: Soddu ha evitato il voto sul bilancio di previsione ritirando il punto all'ordine del giorno e aggiornando il consiglio a data da destinarsi.

Qualche ora prima era passato invece il voto sul Documento di programmazione (Dup) con 9 voti a favore di cui due del centrodestra, 11 astensioni del campo largo e del gruppo misto e i con i tre voti contrari del centrodestra: Pierluigi Saiu, Angelo Arcadu e Emilio Zola.

Un voto che certifica che Soddu non ha più la maggioranza e un voto negativo degli ex alleati sul bilancio di previsione, dopo l'intervento durissimo del presidente dell'assemblea cittadina Sebastian Cocco, avrebbe potuto mettere la parola fine alla sua seconda legislatura, iniziata nel 2020. Cocco ha accusato il sindaco di "arroganza": "Avete bullizzato quella parte politica con cui eravate alleati da sette anni - ha detto in Aula -. Non c'era allora la mansuetudine di oggi, c'era la prepotenza dei numeri. Abbiamo sperato in un sussulto di dignità e fino a ieri sera abbiamo confidato di ricucire i fili con quella maggioranza in cui ci eravamo riconosciuti, ma non c'è stata nessuna disponibilità".

Poi l'esponente di Italia in Comune ha elencato tutti i passaggi dell'ultimo anno e mezzo di crisi politica e ricordato la cacciata dell'assessora Angheleddu quando si è perso "lo spirito di coalizione" che li aveva uniti fin dal primo mandato iniziato nel 2015. "Da parte mia c'è stata sempre la volontà di risolvere i problemi - ha replicato il primo cittadino -. Abbiamo cercato una ricomposizione della controversia, avevamo persino fatto dimettere tutti gli assessori per agevolare la riconciliazione, purtroppo non ci siamo trovati".