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“Chirurgia deve riprendere subito a funzionare. È inaccettabile che l’attività del reparto sia stata sospesa. L’azienda deve trovare immediatamente una soluzione. L’ho detto ieri sia ai manager dell’azienda che all’assessore. Mi aspetto che entro oggi comunichino i provvedimenti che saranno presi per superare l’emergenza”.
Lo ha affermato Pierluigi Saiu, consigliere regionale e consigliere comunale di Nuoro della Lega, dopo la notizia della chiusura temporanea del reparto di Chirurgia dell’ospedale San Francesco di Nuoro.
“Ovviamente si tratta solo di un primo passo per risolvere questa situazione, che appunto deve essere superata subito. Dopodiché bisogna accelerare per far tornare il San Francesco a essere l’ospedale che era prima che si abbattessero i tagli e le riforme di Arru e Pigliaru. Nuoro – ha continuato Saiu - deve ritornare ad essere il terzo polo sanitario dopo questi anni di declino”.
“Le soluzioni ai problemi della sanità non arriveranno certo dal sindaco di Nuoro, che non riesce nemmeno a tappare i buchi nelle strade. Quando, nella legislatura passata, venivano prese tutte le decisioni che hanno ridotto in queste condizioni il nostro ospedale, proprio lui è rimasto in silenzio. Zitto”. E ha aggiunto: “Tagliare è facile. Lamentarsi è ancora più facile. Ricostruire è complesso e richiede tempo. Il San Francesco non è come gli altri ospedali e gli deve essere ridato tutto ciò che anni di governi di sinistra hanno tolto. A cominciare dai medici e dal personale sanitario”.
Proprio ieri il sindaco di Nuoro, Andrea Soddu, aveva denunciato la situazione specificando che "da mesi facciamo continui appelli alla Regione affinché trovi una soluzione definitiva al grave problema del personale che sta compromettendo l’erogazione dei servizi ai cittadini, ma al di là delle rassicurazioni di facciata niente è stato fatto e ora ci troviamo di fronte alla chiusura di un reparto importantissimo e delicatissimo come Chirurgia. A questo punto nasce il sospetto che si voglia coscientemente e progressivamente depotenziare il nostro ospedale per ridisegnare la geografia della sanità isolana. Sappiano che se questa è l’intenzione noi non lo permetteremo”.