Come sappiamo è entrato in vigore oggi il Dpcm con le nuove misure anti-Covid.

L’Italia è stata suddivisa per aree di criticità: gialla, arancione e rossa.

Nell'Area gialla c’è la Sardegna, Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Province di Trento e Bolzano, Toscana, Umbria, Veneto; Nell'Area arancione ci sono Puglia e Sicilia e nell'Area rossa: Calabria, Lombardia, Piemonte, Valle d'Aosta.

Il Presidente Conte ha spiegato che l'assegnazione di queste categorie di rischio potrà essere suscettibile a cambiamenti nel corso dell'evoluzione della curva epidemica, e sarà sempre ad essa adeguata e proporzionata. L'inserimento delle Regioni nelle diverse aree, con la conseguente, automatica applicazione delle misure previste per quella fascia, avverrà con ordinanza del Ministro della Salute e dipenderà esclusivamente dal coefficiente di rischio raggiunto dalla Regione. I coefficienti vengono determinati secondo criteri di oggettività attraverso la combinazione dei diversi parametri all'esito del monitoraggio periodico effettuato congiuntamente dall'Istituto Superiore di Sanità, dal Ministero della Salute e dai rappresentanti delle Regioni e condiviso con il Comitato tecnico scientifico.

Anche il testo di questo nuovo Dpcm ha sollevato tante domande e tanti dubbi.

Tra questi: si possono invitare gli amici a casa?

Nel Dpcm 13 ottobre era presente una forte raccomandazione a limitare le feste private e le cene tra non conviventi a un massimo di sei persone. Nel decreto del 24 ottobre questa raccomandazione è decaduta, ma ne è comparsa un'altra all’articolo 1, comma 9, lettera n: "Con riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza".

E nel testo del Dpcm del 3 novembre? All’articolo 1 “Misure urgenti di contenimento del contagio sull'intero territorio nazionale” si legge:

“È fortemente raccomandato l'uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie anche all'interno delle abitazioni private in presenza di persone non conviventi” e alla lettera n si legge: “Con riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza”.

Non c’è un divieto dunque ma una “forte raccomandazione” che rimanda ovviamente al senso di responsabilità di ognuno di noi.