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“Non esiste un caso Sardegna: c'è una proposta del collega governatore sulla quale credo si sia fatta un po’ di speculazione. C’è una domanda di fronte alla quale credo tutti ci siamo trovati: possiamo conciliare il cuore e la ragione? Il cuore vuole tutte le strutture ricettive della regione piene ma la ragione chiede sicurezza. Io credo che questa epidemia non ce lo consenta ma abbiamo il dovere di osare, di rischiare: sapendo che se si dovesse accendere un focolaio tutto tornerebbe come prima”.
Così il Governatore della Regione Sicilia in un’intervista al Sole24Ore.
Sul passaporto sanitario Nello Musumeci spiega: “è un fatto di denominazione: chiamarlo passaporto sanitario o protocollo sanitario non fa alcuna differenza. Noi riteniamo che il turista debba poter restare in Sicilia in una condizione di sicurezza per sé e per chi lo ospita. Il protocollo di sicurezza che ancora non è definito nei particolari, sarà frutto di un lavoro tra il dipartimento regionale della Salute e quello del Turismo, con la collaborazione degli operatori turistici. E prevede anche il potenziamento dei servizi sanitari soprattutto nelle isole minori. Un protocollo di sicurezza a prescindere dalla zona da cui si proviene perché sarebbe assurdo pensare che un lombardo sia più contagioso di altri. Ci sono poi i casi asintomatici e quelli riguardano anche i siciliani”.