È Piero Comandini il nuovo segretario sardo del Pd.

Dopo il voto di domenica e lo spoglio bloccato per un presunto inquinamento del voto da parte di esponenti del centrodestra (rigettato dalla commissione regionale per il congresso), le operazioni di spoglio delle quattro urne sigillate provenienti da due sezioni di Quartu Sant'Elena si sono concluse ieri in tarda serata.

Comandini ha avuto la meglio sullo sfidante con un vantaggio comunque risicato. Giuseppe Meloni, infatti, ha ottenuto oltre tremila voti in più alle urne, ma due delegati in meno all'assemblea regionale: su 130 componenti, infatti, 66 sono per Comandini e 64 per Meloni con uno scarto di due soli rappresentanti.

Comandini, consigliere regionale, è espressione di Sardegna Futura, che tra gli altri esponenti di spicco ha Gavino Manca, dell'ala sinistra del partito, guidata dalla sassarese Maria Francesca Fantato, e i soriani.

Giuseppe Meloni, gallurese, anche lui consigliere regionale, aveva invece l'appoggio dell'area riformista dei dem, da Antonello Cabras a Gianfranco Ganau. L'elezione del nuovo segretario del Pd in Sardegna sarà ratificata nella prima riunione dell'assemblea regionale.

Entrambi i candidati avevano sostenuto alle primarie nazionali Stefano Bonaccini. L'Isola, in controtendenza con il dato del resto del Paese, non ha così contribuito alla vittioria di Elly Schlein.

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L'INTERVISTA A COMANDINI