Delineare lo scenario futuro in Sardegna, in previsione dell’uscita dal carbone nel 2025 delle centrali termoelettriche di Fiumesanto e del Sulcis.

Questo l’obiettivo dell’incontro oggi a Roma, al Ministero dello Sviluppo economico, tra il Governatore Christian Solinas, l’Assessora regionale all’Industria Anita Pili, il sottosegretario Alessandra Todde, gli amministratori dei Comuni interessati (Portoscuso, Sassari e Porto Torres), i sindacati e i rappresentanti delle società elettriche Terna, Enel e Invitalia e delle associazioni ambientaliste.

“La decisione di un phase out dal carbone nel 2025 va accompagnata da interventi qualificati e adeguati per assicurare una transizione del sistema energetico in piena sicurezza che rispetti le specifiche peculiarità della Sardegna e non comprometta le prospettive di sviluppo dei nostri territori”, queste le parole di Solinas.

“Abbiamo definito con chiarezza la posizione della Regione sul tema, chiedendo soluzioni che ci vedano protagonisti e che portino vantaggi per il territorio e per i cittadini– ha dichiarato la Pili -. Siamo consapevoli che esista l’esigenza di coniugare lo sviluppo e il risparmio del costo dell’energia con il rispetto dell’ambiente e su queste posizioni attesteremo la nostra azione”.

 “Siamo convinti - ha aggiunto - che la soluzione per ridurre l’impatto ambientale con il contenimento del costo dell’energia sia la realizzazione di una infrastruttura energetica che permetta di veicolare una fonte meno inquinante del carbone, utilizzabile in ambito termico ed elettrico, e che consenta di riconvertire i siti industriali, per essere competitivi sul mercato internazionale e soprattutto per garantire il livello occupazionale”.

 “Lavorare per la corretta transizione energetica – ha concluso l’esponente della Giunta Solinas – significa lavorare per garantire condizioni di opportunità per le generazioni future, significa abbattere una delle condizioni di insularità della nostra isola, ma significa soprattutto, creare condizioni che arginino il largo fenomeno dello spopolamento. Ora spetta all'Esecutivo nazionale decidere se metterci nelle migliori condizioni per abbandonare il carbone, consentendo così all’intero Paese di realizzare la decarbonizzazione”.