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“Il nuovo carrozzone regionale è la classica bufala pre-elettorale messa in campo da Arru e compagni per spianare la strada in Sardegna alle coop rosse nel campo dell’assistenza e della riabilitazione. Un piano messo in piedi a tavolino che rischia irresponsabilmente di lasciare a casa migliaia di pazienti affetti dalle malattie più gravi, comprese quelle neuro degenerative e di far licenziare migliaia di lavoratori.
Un colpo di mano pre-elettorale destituito di ogni fondamento giuridico visto che la costituzione di società pubblico-privato, così come previsto dalla delibera regionale, può avvenire solo se ci sia una fondata ragione sperimentale e soprattutto se il privato viene selezionato attraverso procedure di evidenza pubblica secondo le normative europee.
Costituire la società mista pubblico-privata senza il privato è già di per sé una farsa ma quel che è più grave è il mancato passaggio obbligatorio per il parere vincolante e decisivo dell’autorità garante per la concorrenza è il mercato.Il decreto legislativo 175 del 2016 è chiaro: l’amministrazione invia l’atto deliberativo della nuova pseudo società alla corte dei conti e all’autorità garante della concorrenza del mercato che può esercitare i poteri di cui alla legge 287 del 1990, ovvero 60 giorni di tempo per l’esame.
Tutto il resto sono farneticazioni premeditate funzionali solo a destabilizzare ulteriormente il settore dell’assistenza e della riabilitazione.
A questo va aggiunto che il 15 gennaio prossimo è stata già fissata ulteriore udienza del tribunale di Sassari perché possa essere valutata con urgenza la responsabilità in capo alla Regione per il mancato pagamento degli oneri già dichiarati esigibili da diversi tribunali che farebbero crollare le accuse di inadempienza dell’Aias nel pagamento degli stipendi.
La legge quadro sulla costituzione delle società pubbliche non può essere derogata nemmeno per quanto riguarda le assunzioni considerato che vigono in tutto e per tutto le norme nazionali per il reclutamento del personale.
L’azione della Regione é palesemente protesa a colpire l’Aias per far arrivare in Sardegna le coop rosse attraverso parametri di selezione dell’eventuale socio privato che saranno certamente riconducibili a quelle caratteristiche.
Un’azione che sta gettando nel caos più assoluto migliaia di famiglie alle prese con i casi più delicati dell’assistenza a pazienti con gravissime patologie. L’irresponsabilità di Arru e compagni è gravissima ed è per questa ragione che ho chiesto l’immediata attivazione delle verifiche sull’operazione da parte dell’autorità garante per la concorrenza e il mercato e ho trasmesso gli atti alla procura generale della corte dei conti e alla sezione regionale di controllo.
Giocare sulla pelle delle famiglie, dei pazienti e dei lavoratori come stanno facendo questi personaggi é inaudito. Per questo vanno fermati prima di un salto nel buio devastante per pazienti, famiglie e lavoratori”.
L’ha detto stamane il leader di Unidos Mauro Pili annunciando la trasmissione di un esposto segnalazione all’autorità garante per la concorrenza e il mercato e alla procura generale della corte dei conti e alla sezione regionale di controllo per le valutazioni in merito agli atti compiuti dalla giunta regionale e dalla azienda tutela salute.