Un'intervista al presidente del Senato Ignazio La Russa de La Stampa, come ha poi riportato ANSA, fa insorgere il Pd sul tema delle celebrazioni del 25 aprile.

Da quando sono nato, in famiglia e nella mia parte politica, ho sempre sentito una condanna feroce delle leggi razziali e da sempre ho un rapporto strettissimo con la comunità ebraica milanese di amicizia personale, per esempio con Walker Meghnagi e già con suo padre Isacco, esponenti di spicco della comunità ebraica. E non solo con loro” spiega La Russa.

Potrebbe limitarsi a essere un fatto personale, ma dal punto di vista politico la destra italiana è sempre stata per l'esistenza e l'indipendenza d'Israele - ricorda - quando altri ne minacciavano l'integrità, ed è sempre stata senza titubanze pronta a condannare le leggi razziali, per non parlare del dramma della Shoah”.

Alla domanda se celebrerà o no il 25 aprile risponde: “Dipende. Certo non sfilerò nei cortei per come si svolgono oggi. Perché lì non si celebra una festa della libertà e della democrazia ma qualcosa di completamente diverso, appannaggio di una certa sinistra. Non ho avuto difficoltà come ministro della Difesa a portare una corona di fiori al monumento dei partigiani al cimitero Maggiore di Milano. E non era un atto dovuto”. Per lui “bisogna superare fascismo e antifascismo”. 

LE REAZIONI DEL PD. Il Pd è insorto per il discorso del presidente del Senato: “Il #25Aprile è la Festa di tutti gli italiani perché grazie al 25 aprile tutti siamo cittadini italiani. Anche chi allora stava dalla parte sbagliata”. Lo scrive sui social il segretario del Pd, Enrico Letta.

Ricordo al Presidente @Ignazio_LaRussa il significato del #25aprile: la libertà dal nazifascismo. Un giorno che è festa e che dovrebbe vederci uniti. Il Presidente del Senato è la seconda carica dello Stato. Non lo dimentichi”, scrive su Twitter la capogruppo del Pd al Senato, Simona Malpezzi.

LA RISPOSTA DI LA RUSSA. Alla presidente Malpezzi che rispetto e di cui apprezzo l'onestà intellettuale e a chi in queste ore mi sta attaccando, chiedo cortesemente di leggere non il titolo volutamente fuorviante de La Stampa ma il testo della mia intervista correttamente riportata dal giornalista Colonnello in cui emerge chiaro il mio rispetto per la ricorrenza del 25 aprile tanto da averlo celebrato da ministro della Difesa. La mia contrarietà è semmai solo al modo in cui finora si svolgono molti cortei che lungi dal celebrarlo, ne fanno manifestazione appannaggio della sinistra”, afferma Ignazio La Russa.

LA REPLICA DEL DIRETTORE DE LA STAMPA.Prendo atto della retromarcia del Presidente La Russa, che da seconda carica dello Stato deve essersi reso conto dell'enormità delle sue parole'', dice il direttore de La Stampa Massimo Giannini in replica alla smentita del presidente del Senato al titolo dell'intervista del suo giornale.

“Il nostro titolo, infatti - continua Giannini -, non ha “fuorviato” un bel niente. Valuti chiunque se un titolo che dice “Non celebrerò questo 25 aprile" travisa il senso di una risposta che, a domanda del nostro Paolo Colonnello "celebrerà il 25 aprile?” recita testualmente “Dipende. Certo non sfilerò nei cortei per come si svolgono oggi”. Dunque, se ne deduce che, ad “oggi, non lo celebrerà.

Quanto al “domani”, chissà, magari il Presidente La Russa ha in animo di festeggiarlo privatamente, nella sua casa in cui troneggia il busto del Duce, oppure di organizzare qualche suo corteo alternativo, cosa che a questo punto dell'avventurosa transizione italiana, purtroppo, non si può escludere”.