Nella giornata di oggi è stato reso noto il bando internazionale per il Porto Canale di Cagliari. 

Una questione, quella dello scalo cagliaritano, che è da tempo al centro dell’attualità politica sarda e anche nazionale e sulla quale è intervenuto varie volte il leader di Unidos, Mauro Pili che non ha mancato di dire la sua anche sulla notizia odierna

“Le solite carnevalate – così Pili –, per gettare un pò di fumo di qua e di la. In realtà la cosiddetta call è un salto nel vuoto, sia nella forma che nella sostanza. Appare evidente a tutti coloro che sanno leggere le carte il maldestro tentativo di "timbrare il cartellino", ovvero adempiere ad un procedura con la speranza di aver scritto in maniera chiara che gestire il porto non conviene”.

“Una call tanto per farla – ha aggiunto –, giusto per dare il contentino, ma senza alcuna volontà di definire un serio processo di riavvio del porto canale e del suo ruolo strategico. Nessuna strategia complessiva, nessuna certezza del diritto, nessuna certezza dei costi, nessun piano pubblico per rendere appetibile la gestione del porto canale ormai messo fuori con dolo da tutto il sistema del transhipment internazionale”.

“Ci sono riferimenti – ha sottolineato Pili – ai costi di concessione, che a vista d'occhio sembrano notevolmente superiori a quelli precedenti. Da una prima sommaria comparazione si potrebbe arrivare al 100% in più rispetto alla precedente gestione. Roba da matti. Se così fosse saremo dinanzi ad ulteriori elementi che inducono a pensar male! Come dire, la Contiship se n'è andata perchésosteneva che il porto non fosse conveniente e al successore gli si propone una spesa di concessione doppia”.

“Lo capisce chiunque – ha ribadito – che sarebbe semplicemente folle, oltre che spregiudicato, perseguire il rilancio internazionale del porto canale mettendo nell'avamporto un vero e proprio muro di gas. Navi gasiere e navi container nello stesso raggio di manovra. Roba da non credere”.

“Di certo hanno previsto – queste ancora le parole di Pili – che per il bunkeraggio bisognerà andare alla Saras, giusto per auspicare un ulteriore appesantimento del transito marittimo in quell’area. Fattori che lasciano comprendere la scarsissima attendibilità di questa operazione tutta comunicazionale funzionale alle conclusioni: non ha partecipato nessuno ma noi ci abbiamo tentato”.

“In questo scenario – ha concluso Pili – già abbastanza compromesso si registra la totale assenza della Regione. Inadeguata e assente. Troppi elementi sottratti al confronto: esclusi i sindacati, esclusi le istituzioni locali, esclusa la Regione. Il piano già scritto per il deposito del gas e l'allaccio della fantomatica dorsale, l'allungamento della banchina ai privati, il palese sostegno alla diversificazione del molo rinfuse a favore dei container sono elementi che non sono molto di più di semplici indizi. Possono prendere in giro molti ma non tutti”.