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Il candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione, Massimo Zedda, potrà contare anche sul l’appoggio di una lista comunista.
Partito e simbolo (una falce e martello rossa sullo sfondo della bandiera dei Quattro Mori) sono stati presentati questa mattina alla stampa dal segretario regionale Bruno Fiori.
«Non è un’operazione nostalgica – ha dichiarato Fiori– Progetto Comunista per la Sardegna rappresenta invece una novità. Noi porteremo avanti istanze che sembrano dimenticate: giustizia sociale, multiculturalismo, difesa dei diritti civili e sociali. Oggi c’è una parte politica che mette le mette in discussione. Noi vogliamo riaffermare la nostra identità e allo stesso tempo lavorare per un progetto che vada oltre i partiti. Siamo organici al centrosinistra e sosterremo convintamente Massimo Zedda».
Alla nuova formazione politica ha deciso di aderire il consigliere regionale Fabrizio Anedda, eletto in Consiglio nelle liste di Sinistra sarda.
«Cercheremo di portare in campagna elettorale i temi a noi cari: lavoro, sviluppo, diritto alla salute – ha sottolineato Anedda – in questa legislatura si sono fatte cose importanti, altre devono essere migliorate».
Tra i buoni risultati ottenuti dal centrosinistra, Anedda ha citato la riforma della sanità con la creazione della Asl unica regionale, la riforma della rete ospedaliera e la lotta alla peste suina. «L’Ats consentirà di migliorare i servizi e di tagliare la spesa – ha aggiunto – l’eradicazione della peste suina permetterà alla Sardegna di rilanciare al suinicoltura che è stata, per secoli, un settore trainante dell’economica isolana. Ci sarà invece da lavorare per dare piena attuazione alla riforma della rete ospedaliera garantendo servizi efficienti nei territori».
Un’inversione di marcia è stata chiesta sulle politiche del lavoro: «Più che di politiche per il lavoro in questa legislatura si è cercato di arginare l’emergenza occupazionale e di dare sostegno alle persone indigenti – ha affermato Anedda – le varie misure adottate (Garanzia Giovani, bonus lavoro e progetto Lavoras) sono stati interventi assistenziali che non hanno creato sviluppo. In futuro occorrerà fare meglio». Per il consigliere regionale l’attenzione della politica deve essere rivolta alle tante partite Iva che operano in Sardegna e alle produzioni di qualità».
«Il lavoro lo creano le imprese – ha concluso – a queste occorre guardare con politiche di incentivazione per le piccole filiere in capo agricolo e zootecnico».