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Il gruppo in Consiglio del Partito Sardo d’Azione ha presentato oggi una Proposta di legge che modifica ed integra la Legge regionale n. 13 del 1989 in materia di assegnazioni e gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. "La presente proposta - si legge nella nota - ha inciso su alcuni istituti e procedimenti divenuti, nel corso del lungo tempo trascorso dalla promulgazione della legge, oggetto di dibattuti contenziosi anche in sede giudiziaria, prestandosi la legge a diverse interpretazioni applicative per l'ambiguità o poca chiarezza del dettato normativo o per il vuoto normativo su fattispecie eccezionali, determinando così difficoltà nella gestione dei procedimenti amministrativi da parte degli enti competenti e confusione tra gli assegnatari".
"Per garantire, quindi, chiarezza normativa e semplificazione amministrativa - spiegano i consiglieri -, nonché offrire agli assegnatari parità di trattamento, si è reso quindi esplicito il procedimento di subentro nell’assegnazione in caso di morte dell’assegnatario, mediante l’indicazione dei soggetti beneficiari e del termine di decorrenza del requisito della convivenza. Rispetto alla legge attuale sono state previste e regolamentate in articoli distinti le fattispecie di variazione del nucleo familiare successive all’assegnazione, quali l’ospitalità temporanea, l’allontanamento temporaneo dell’alloggio sia dell’assegnatario che del componente del nucleo, e l’ampliamento stabile del nucleo familiare, in relazione al quale si è anche limitata la cerchia dei soggetti da autorizzare, restringendo il beneficio ai soli parenti di primo grado, fatti salvi i casi di accrescimento naturale".
"E’ stata completamente rivista, per dare regole più stringenti circa l’accesso all’edilizia sociale, la nozione di “nucleo familiare” - distinguendo tra nucleo avente diritto ed originario - mediante la previsione di una cerchia più ristretta, rispetto a quella attuale, dei soggetti che possono farne parte, includendo anche le unioni civili di fatto. In un contesto in cui è aumentato il disagio sociale a causa anche della crescente crisi occupazionale, si è ravvisata la necessità, relativamente alla riserva di alloggi, di ampliare la rosa dei casi di emergenza abitativa per quei nuclei familiari che possono trovarsi in una situazione di disagio sociale o di violenza domestica o con a carico componenti con gravi disabilità fisiche".
"Sono state semplificate le procedure per la presentazione delle domande e l’istruttoria delle stesse - riferiscono -, inserite nuove cause di decadenza dall’assegnazione per prevenire eventuali abusi, abrogate le norme che prevedono la regolarizzazione a favore di coloro che occupano abusivamente l’alloggio, e regolamentate le ipotesi di inadempienza al pagamento degli oneri condominiali non previste nella norma attuale. Sono stati ridotti i termini nel procedimento di scelta e consegna degli alloggi, per una migliore gestione della fase successiva all’assegnazione formale e per una più veloce distribuzione degli alloggi in modo da soddisfare in tempi rapidi l’esigenza degli aventi diritto ad una sistemazione abitativa.
Con questa proposta il Gruppo del Partito Sardo d’Azione "intende migliorare, in termini di chiarezza, semplificazione ed equità, la disciplina delle assegnazioni degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, considerata la vetustà della legge attuale, anacronistica e poco rispondente alle mutate esigenze abitative delle fasce più deboli della società, aumentate in modo preoccupante negli ultimi anni".