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Roma - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella poco prima del messagio di fine anno, oggi 31 dicembre 2020. (Foto di Paolo Giandotti - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)
Nel quarto scrutinio per l'elezione del Presidente della Repubblica, il Capo dello Stato in carica, Sergio Mattarella, ha ottenuto 166 voti. 56 per il pm Nino Di Matteo. Su 981 presenti, gli astenuti sono stati 441, le schede bianche 261, le nulle 5, i voti dispersi 20.
Aumentano i voti per Sergio Mattarella. Il capo dello Stato passa dai 125 di ieri ai 166 di oggi. 56 le preferenze per il pm Nino Di Matteo, indicato dai parlamentari ex M5S de l'Alternativa al posto di Paolo Maddalena. Pier Ferdinando Casini, che ieri aveva raccolto 52 voti, oggi, con i delegati del centrodestra che si sono astenuti, si ferma a 3. Due altri papabili per il Quirinale indicati nelle ultime ore, vale a dire Elisabetta Belloni e Sabino Cassese, ottengono, rispettivamente, due voti e uno.
Il centrodestra ha annunciato l'astensione mentre M5S, Pd e Leu scheda bianca. In dissenso dal centrodestra il deputato di Fi Elio Vito. "Non mi sono adeguato alla decisione del centrodestra di astenersi e non votare, un modo surrettizio per controllare i parlamentari, nascondere le divisioni interne ma soprattutto una grave mancanza di rispetto istituzionale. Ho partecipato dunque come mio dovere alla votazione" ha scritto Vito sui social, spiegando di aver votato scheda bianca ''perché sono franco ma non tiratore...''.
Nuovi incontri tra i partiti anche oggi per trovare un'intesa sul nome. La strada per il Colle è ancora in salita. In queste ore le trattative sono sempre frenetiche, della serie 'tutti sentono tutti', ma si cerca ancora l''uovo di Colombo' per uscire dall'impasse attuale in cui si trovano gli schieramenti politici. La rosa di quirinabili si allarga e si stringe come una fisarmonica a seconda dei boatos di Transatlantico.
A Montecitorio nei capannelli si fanno sempre gli stessi nomi: due di alto profilo istituzionale, Sabino Cassese ed Elisabetta Belloni, uno più politico, Pier Ferdinando Casini, e Mario Draghi, ancora in corsa. Sullo sfondo, come extrema ratio se tutto dovesse precipitare, c'è il Mattarella bis. "Stiamo ancora a giocà...'', dice un big di Forza Italia, allargando le braccia, prima di rituffarsi in una serie di riunioni a 360 gradi per cercare una soluzione. Siamo ancora in una situazione di stallo, spiegano fonti parlamentari di centrosinistra.