PHOTO
"Quest'anno, anche perché è l'ultimo del mio mandato, non potevo e non volevo" fare a meno di questo incontro. Poco più di un inciso inserito nei circa sette minuti di saluto rivolto alla rappresentanza dell'Aeronautica militare incontrata al Quirinale in occasione del 98/mo anniversario della sua costituzione, ma che serve al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per sottolineare pubblicamente per la seconda volta di essere entrato nell'ultimo anno del settennato, che terminerà il 3 febbraio del 2022.
Una mera considerazione oggettiva, anche se ciclicamente non manca chi ipotizza una sua rielezione. "Quello che inizia -sottolineò il Capo dello Stato nel messaggio di fine 2020- sarà il mio ultimo anno come Presidente della Repubblica. Coinciderà con il primo anno da dedicare alla ripresa della vita economica e sociale del nostro Paese. La ripartenza sarà al centro di quest’ultimo tratto del mio mandato. Sarà un anno di lavoro intenso".
Da ricordare anche un riferimento indiretto al tema, vale a dire l'intervento del 2 febbraio scorso, nel pieno della crisi di governo e proprio all'inizio formale dell'ultimo anno di mandato, quando Mattarella, in occasione dei 130 anni dalla nascita, citò il messaggio inviato dal Presidente Antonio Segni alle Camere, soffermandosi sulle questioni della rieleggibilità e del semestre bianco.
"Fu anche l’occasione -affermò il Capo dello Stato riferendosi a quel testo- per esprimere la convinzione che fosse opportuno introdurre in Costituzione il principio della 'non immediata rieleggibilità' del Presidente della Repubblica. In quell’occasione Segni definiva 'il periodo di sette anni sufficiente a garantire una continuità nell’azione dello Stato'. Inoltre –aggiungeva- 'la proposta modificazione vale anche ad eliminare qualunque, sia pure ingiusto, sospetto che qualche atto del Capo dello Stato sia compiuto al fine di favorirne la rielezione'. Di qui l’affermazione che 'una volta disposta la non rieleggibilità del Presidente, si potrà anche abrogare la disposizione dell’articolo 88 comma 2 della Costituzione, che toglie al Presidente il potere di sciogliere il Parlamento negli ultimi mesi del suo mandato'".