PHOTO
Gian Filippo Sechi e Pietro Moro sono gli onorevoli sardi che guadagnano di più, entrambi dell'Udc, con rispettivamente 234mila e 204mila euro. Sono disponibili sul sito del Consiglio regionale, di nuovo online da ieri dopo l'attacco hacker, i redditi dei consiglieri regionali riferiti al 2021.
Ne mancano però due, quelli del sardista Gianfranco (Nanni) Lancioni, che lo scorso anno si piazzava al terzo posto, e di Domenico Gallus, eletto con Sardegna 20Venti, che non hanno ancora provveduto a inviare la situazione patrimoniale agli uffici. La classifica dei primi dieci, con guadagni che si attestano tra i 112mila e i 234mila euro e superano la fascia dei circa 83mila euro della maggior parte degli onorevoli, vede poi al terzo posto il collega del partito centrista, Franco Stara con 180.415 euro.
A seguire il consigliere di Forza Italia Marco Tedde, con 175mila euro e quello della Lega, l'avvocato Ignazio Manca, con 153mila. Al sesto posto una donna, la prima di opposizione nella top ten, Laura Caddeo (Demos) con 132mila euro, dietro di lei il capogruppo del Misto Roberto Caredda con 119mila euro.
È all'ottavo posto che si piazza il presidente della Regione Christian Solinas, con un reddito di poco più di 117mila euro, segue la commercialista di Dorgali del M5s, Elena Fancello con 117mila e al 10/o posto l'azzurro Giuseppe Talanas, presidente della commissione Trasporti, con 112mila euro. Il capo dell'Assemblea, il presidente leghista del Consiglio Michele Pais, è all'11/o posto con 112mila euro. Se si scende sotto la fascia dei centomila si trovano gli assessori del Turismo Gianni Chessa, Psd'Az, con 97mila euro, della Cultura, Andrea Biancareddu (Udc) con 96mila e l'ex assessora del Lavoro Alessandra Zedda (Forza Italia) con 97mila.
L'importo più basso è per la consigliera Alice Aroni (Udc) entrata in Consiglio ad agosto scorso, con 22mila euro, subito sopra il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus con 79mila.
Da segnalare che solo tre consiglieri, il capogruppo della Lega Michele Ennas, il dem Walter Piscedda e Stefano Tunis hanno acconsentito anche alla pubblicazione dei redditi dei familiari entro il secondo grado, nello specifico le mogli.