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«Oggi (Ieri Nda) il Vicepremier Di Maio ha dichiarato che è pronto il Reddito di Cittadinanza per 226.000 sardi. Circa un sardo su cinque, secondo il Ministro del Lavoro, percepirà il reddito di cittadinanza».
Lo si legge in un post pubblicato su Facebook dal Sindaco di Bortigiadas e Presidente di Anci Sardegna, Emiliano Deiana.
«Siccome sono pignolo sono andato a guardarmi i numeri del Reis (il reddito di inclusione che dal 2016 ha attivato la Regione Sardegna). Recentemente è stato presentato il report sui fabbisogni presentati da tutti i comuni. Il fabbisogno – ha sottolineato Deiana – riguarda 26.000 nuclei familiari di cui il 25% per l’integrazione del Rei (nazionale); il 43% con Isee inferiore ai 3000 euro; il 30% con Isee fra 3000 e 6000 euro».
«Per dare ai 26mila nuclei familiari più poveri della Sardegna gli agognati 780 euro mensili promessi dal M5S servirebbero, a fronte di un impegno finanziario della Regione già importante di 45 milioni, 243 milioni di euro; una cifra imponente a cui la Regione, certamente, non potrebbe far fronte da sola».
«Naturalmente – ha aggiunto – se i 780 euro mensili fossero dedicati, secondo le promesse del Vicepremier, a 226.000 sardi occorrerebbero un paio di miliardi di euro per i poveri della Sardegna sui dieci stanziati dal governo per tutto lo Stato italiano».
Per Deiana sono due le cose: «Di Maio ha moltiplicato per dieci il numero dei beneficiari del Reis (dopo il passaggio dal 2,4 al 2,04 del rapporto deficit - Pil non mi stupirebbe affatto); Di Maio non è in grado di garantire 780 euro ai 226.000 sardi a cui sta promettendo “cosa”».
In conclusione, Egli ha rimarcato il fatto che – «Ben venga il Reddito di Cittadinanza come strumento per combattere la povertà e rilanciare la formazione e il reinserimento lavorativo di donne e uomini espulsi dal mondo del lavoro, ma senza mistificare numeri, inventare cifre, iperbolizzare dati».