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La coalizione di centrosinistra con il M5s e le forze autonomiste e indipendentiste potrebbero avere un nome per il candidato alla presidenza della Regione già martedì prossimo, 7 novembre, soprattutto dopo che, a seguito della riunione della direzione regionale del Pd, la strada per l'ufficializzazione di Alessandra Todde, deputata e vice presidente del M5s, sembrerebbe in discesa, ma le voci critiche alla vigilia dell'incontro non si placano.
I Dem nell'ultima riunione della direzione si sono dati tempi stretti, inizialmente "entro la settimana" era scritto sulla prima stesura del documento finale, poi è diventato "nel più breve tempo possibile". Il testo approvato non contiene un nome, né tantomeno l'investitura per la pentastellata, ma, con 53 favorevoli e 4 contrari, ha affidato al segretario Piero Comandini e al presidente Giuseppe Meloni "un mandato per trovare, insieme agli alleati, il miglior nome possibile".
Ma se da un lato la mossa dei Dem serve per accelerare e chiudere su quello che i più critici hanno definito il frutto di un accordo romano tra Pd e M5s, c'è chi, nella coalizione, continua a invocare le primarie, già comunque escluse dallo stesso tavolo. Non solo Renato Soru, che non ferma gli incontri nei territori con nuovi appuntamenti a Ittiri e Ghilarza, ma anche i Progressisti che durante il coordinamento regionale del partito, ieri, hanno rilanciato la proposta di una "consultazione popolare aperta e diretta, con postazioni in ogni comune oltre i 15mila abitanti, integrate con modalità online trasparenti ed efficienti di manifestazione del voto, in modo tale da consentire ampia partecipazione".
Intanto la petizione sottoscritta, tra gli altri, da Raffaele Paci, Francesco Pigliaru e Paolo Maninchedda ha raggiunto e superato le 1.500 firme. Ma se Pigliaru prende atto della decisione del Pd, Maninchedda va all'attacco e ipotizza la nascita di "una seconda coalizione con Progressisti, Progetto Sardegna, Più Europa, Azione, Italia Viva, Forza Paris, Liberu e altri". E proprio Liberu, il primo a chiedere le primarie sin dalla nascita del tavolo, incalza: "Non accetteremo nessuna imposizione di una candidatura che non sia frutto di un reale confronto democratico in Sardegna", sottolinea Giulia Lai che ribadisce di puntare su Soru "perché ha sempre dimostrato di tutelare gli interessi e i diritti del popolo e della terra sarda". Tenta di placare gli animi l'Alleanza Rosso Verde che richiama al "senso di responsabilità e all'unità della coalizione".