“Negli ultimi 5 anni il numero dei pediatri in Sardegna è diminuito del 18%. Una percentuale allarmante, ma che è solo la punta dell’iceberg dell’inefficienza del sistema sanitario sardo”, lo scrive in un post sulla sua pagina Facebook, Camilla Soru, consigliera comunale PD a Cagliari.

“La nostra Regione ha un primato – spiega Camilla Soru - è stata assunta come esempio negativo dal Lancet, rivista leader nell'informazione medico-scientifica. Uno studio da loro pubblicato sulla carenza dei posti letto in terapia intensiva pediatrica in Italia richiama proprio la nostra Isola per l’incredibile rapporto tra posti letto e paziente: gli standard europei raccomandano un letto per ogni 20.000-30.000 bambini, in Sardegna non ce ne è nemmeno uno”.

“Dunque – afferma Soru - non c’è neppure un posto letto in terapia intensiva pediatrica. Le conseguenze le vediamo ogni volta in cui un bambino va incontro a emergenze mediche: può essere solo stabilizzato, per poi essere messo su un aereo e ricevere le cure urgenti di cui ha bisogno in zone più attrezzate d’Italia. Non solo, la mancanza di una terapia intensiva preclude la nascita e lo sviluppo di alcune branche della chirurgia pediatrica e mette costantemente i nostri piccoli pazienti più a rischio dei loro coetanei delle altre regioni. A questo si aggiungono le ultime notizie sulla malasanità, che contribuiscono a delineare una situazione disastrosa: cinque giorni fa una bambina di 7 anni è stata trasportata con un’ambulanza da Alghero a Cagliari per un’appendicectomia d’urgenza, perché al centro-nord mancano chirurghi pediatrici. Sempre a Cagliari, a giugno, un bambino in shock anafilattico, ricoverato in oncoematologia pediatrica al Microcitemico, ha dovuto attendere per oltre due ore che il medico di turno trovasse un anestesista disponibile ad addormentarlo per una procedura d’urgenza. Non certo per mancanza di disponibilità dei colleghi, ma proprio per l’esigua presenza sul territorio di anestesisti con le competenze pediatriche”.

La consigliera del PD rimarca: “L’assenza di terapie intensive specializziate, la carenza strutturale di medici e pediatri, le scellerate decisioni assunte dalla Giunta Solinas in questi anni, hanno contribuito all’impoverimento dei servizi di assistenza, specialmente pediatrica, e alla progressiva dispersione delle enormi capacità produttive, di efficienza, di vitalità, di cui possiamo disporre”.

“Alla Sardegna – continua - serve, urgentemente, un vero e proprio piano straordinario e strategico. Una politica che non si occupi solo dei problemi contingenti, ma che sia in grado di rilanciare la sanità pubblica e permettere ai piccoli sardi di ricevere le migliori cure nella nostra Isola».

Quindi per Camilla Soru “è necessario partire da politiche di rilancio del capitale umano. Un piano di assunzioni definitive per medici, infermieri e tecnici, con nuovi e celeri concorsi, per dare linfa al personale medico, offrendo formazione continua e gratuita, migliori prospettive di vita ai professionisti e qualità dei servizi alle famiglie. Garantire la formazione di una equipe di medici anestesisti pediatrici per poter costruire finalmente un reparto di terapia intensiva".

"Occorre incidere maggiormente sulle zone disagiate e fornire incentivi economici ai medici che decidono di operare sull’Isola, specialmente nelle aree interne, per incentivare il lavoro in quelle sedi in cui è riconosciuto uno svantaggio (per ragioni demografiche, relative ai collegamenti o alla distanza dai maggiori centri ospedalieri). L’obiettivo a lungo termine a cui dobbiamo ambire è la costruzione di un polo pediatrico che permetta alle nostre bambine e ai nostri bambini di ricevere un’assistenza efficiente e tempestiva", conclude Camilla Soru.