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È l'industria sarda, con le sue crisi, le sue vertenze e la sua trasformazione il tema del secondo confronto tra i candidati presidente alle Regionali del 25 febbraio in Sardegna.
"Industria, la grande dimenticata di questa campagna elettorale", l'ha definita Fausto Durante, segretario della Cgil Sardegna, che ha organizzato l'evento con la Filctem e Fiom. Al tavolo con lui i due segretari di categoria Francesco Garau (Filctem) e Roberto Forresu (Fiom) con gli aspiranti governatori Alessandra Todde per il campo largo del centrosinistra a trazione Pd-M5s, Renato Soru con la sua Coalizione sarda e Lucia Chessa per Sardigna R-esiste. Assente Paolo Truzzu impegnato fuori Cagliari per la campagna elettorale.
"Ci avviciniamo alla transizione energetica ancora senza il metano: noi oggi ci battiamo per un gas che entro breve tempo dovrà essere dismesso - ha sottolineato il segretario Durante nella sua introduzione -, allo stesso tempo ci sono i poli industriali in crisi, alle prese con una totale incertezza rispetto alla prospettiva della continuità del lavoro".
Le domande hanno riguardato il prossimo Dpcm energia in via di definizione, il futuro dei lavoratori delle aree in crisi e delle industrie destinate a chiudere con l'arrivo del digitale e dell'intelligenza artificiale e le prospettive di sviluppo nei nuovi asset come quelli delle materie prime critiche e la riconversione mineraria o il progetto dell'Einstein Telescope a Lula: "Nelle richieste che faremo alla prossima giunta - ha sollecitato Durante - anche un'agenzia sarda per lo sviluppo industriale con un fondo per la transizione, vi chiedo se siete d'accordo". Il sì è arrivato da tutti e tre, come le posizioni favorevoli riguardo alla riduzione dell'orario di lavoro e sulla nascita di un comitato sardo per l'Et.
Qualche scaramuccia in chiusura tra Soru e Todde, con il candidato della Coalizione sarda che ha tentato di incalzare l'avversaria sulla sua responsabilità nelle scelte energetiche per la Sardegna del governo Draghi, nonostante la formula dell'incontro non prevedesse dibattito. Todde ha continuato a ribadire che durante il suo ruolo nel governo "non è stato innalzato alcun tetto alle rinnovabili". Lucia Chessa gioca da outsider, si appropria della definizione, in sardo, di "cuss'atera" (quell'altra) e punta proprio sull'estraneità rispetto a scelte "disastrose della politica degli ultimi governi, nazionali e regionali".