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"Renato Soru ripensi ai passi che andranno fatti a breve, costituisca con noi un'unica lista che abbia l'ambizione di essere la prima della coalizione di centrosinistra". Sono gli ultimi fuochi di un corteggiamento serrato da parte dei progressisti nei confronti di Renato Soru mentre il tempo stringe.
Massimo Zedda, presidente dei Progressisti e consigliere regionale, con il capogruppo Francesco Agus e il consigliere Gianfranco Satta fanno appello continuo e fino all'ultimo minuto utile all'ex governatore perché entri nel campo largo che sostiene Alessandra Todde alla presidenza della Regione Sardegna.
Lo fanno durante una lunga conferenza stampa, l'ultima della legislatura da consiglieri regionali, convocata per fare chiarezza sul loro rientro nel campo largo e per presentare il simbolo con cui identificheranno la loro corsa il 25 febbraio, che porta il nome dello stesso Massimo Zedda.
Il partito sottolinea di aver fatto "un'opposizione intransigente - precisa Agus -, abbiamo svolto un ruolo di cerniera politica tra M5s e Pd, che all'inizio della legislatura avevano rapporti tesi".
"Abbiamo costruito una coalizione, siamo stati promotori dei primi tavoli di Molentargius che hanno messo insieme tutti in vista delle elezioni", premette Zedda. Poi "la lacerazione originata dal mancato consenso sulla modalità di scelta della candidatura per le Regionali", che ha determinato oggi "una frattura nel centrosinistra".
Spiega tutti i passaggi, Zedda, per poi evidenziare che la scelta di andare con Soru prima e di lasciarlo poi, è stata frutto di un percorso trasparente e coerente: "Soru ha proposto un passo di lato contestuale a Todde. Lei e il Pd, che avrebbe potuto fare una scelta diversa, non hanno accettato.
A quel punto non c'era dubbio, lo abbiamo sempre detto sin dall'inizio anche a Soru: ci si può chiedere tutto, ma non di essere quelli che lavorano per consegnare la vittoria alle destre". "La scelta di Truzzu per il centrodestra significa che la competizione si sposta sul piano nazionale - rimarca l'ex sindaco di Cagliari - e noi potremmo essere, uniti, un primo segnale di inversione di tendenza negli equilibri centrodestra-centrosinistra italiani".
Sulle amministrative Zedda conferma la sua disponibilità alla candidatura, con o senza primarie, e ricorda: "Siamo stati i primi a dire che serviva una scelta anche sui candidati di Cagliari e Sassari, ma c'è ancora tempo, prima ci sono le Regionali".
Quanto ad Alessandra Todde, i Progressisti precisano di aver "ascoltato la base, il nostro popolo ha gradito come si è mossa in questi due mesi, per noi ha guadagnato punti - chiarisce Agus - Questo anche per la stima che ha avuto della nostra forza politica. Ha preso in considerazione il lavoro fatto all'opposizione in consiglio regionale. Le nostre perplessità sul metodo le ribadiamo - precisa -, perché se ci avessero dato retta avremmo una leadership verosimilmente con lo stesso nome, ma più forte".