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Ancora una giornata di silenzio da parte del Partito Sardo d'Azione in attesa delle indicazioni romane della coalizione di centrodestra per poi decidere il da farsi nel caso di investitura ufficiale del candidato di Fdi Paolo Truzzu per le regionali del 25 febbraio.
Nel primo giorno di presentazione dei simboli, i sardisti ne portano tre, oltre a quello dello storico partito anche quelli delle neonate liste Solinas presidente e Sardi al centro. La linea della direzione di partito di due giorni fa è al momento confermata: si va avanti con il bis di Solinas.
Ma lo scenario potrebbe cambiare se dai colloqui tra i vertici nazionali della maggioranza di governo, previsti a inizio settimana, uscirà la conferma dell'indicazione relativa al sindaco di Cagliari.
Una delle ipotesi, forse la più semplice, è che alla fine il partito autonomista si sieda al tavolo sardo guidato da Fdi trattando e ricucendo lo strappo con quello che verrebbe presentato come un atto di generosità per l'unità della coalizione. "Se le forze di maggioranza vogliono rompere la tradizione degli uscenti, lo dicano e lo motivino ufficialmente" è la condizione sardista per trovare la pace.
La via della trattativa potrebbe essere quella di un terzo nome, diverso da Truzzu e Solinas, che metta d'accordo tutti.
Un'ulteriore soluzione potrebbe essere sposare il progetto di Renato Soru, l'outsider di centrosinistra, sulla base di un programma incentrato su autonomia e indipendentismo.