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Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e vice premier leghista Matteo Salvini ha affermato, durante la sua seconda giornata della visita in Sardegna, "Il mio candidato è Christian Solinas ".
Le parole del ministro arrivano all'indomani della dichiarazione d'intenti di lasciare comunque ai sardi l'ultima parola .
Il vice premier durante la mattinata si è dedicato agli incontri politici, prima il governatore Solinas a Villa Devoto, sede istituzionale della Regione, successivamente Salvini ha visitato il palazzo del Consiglio regionale con il presidente Michele Pais, coordinatore della Lega in Sardegna e il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu.
"Sono contento del lavoro fatto in questi anni, squadra che vince non si cambia, la mia opinione è che Solinas e la sua squadra continuano a governare se i sardi lo vorranno, ma poi la scelta spetta ai territori, ogni decisione sulla Sardegna verrà presa in Sardegna, non ci saranno imposizioni o opposizioni da Roma ", ha sottolineato il ministro rispondendo alle domande dei giornalisti.
"Ho chiesto che le liste della Lega siano le più forti possibili e che siano pronte già da questo mese di agosto, perché rimane tanto da fare ", ha detto il premier, che si è poi espresso in merito al sondaggio del Sole 24 Ore che vedeva Christian Solinas ultimo tra i governatori per gradimento , "il sondaggio non è il voto, i sondaggi dicono tante cose poi abbiamo vinto quattro elezioni regionali su quattro i questi mesi, facciamo votare i sardi, chiediamo ai sardi tra sette mesi cosa ne pensiamo " .
Il punto sulla pace fiscale
"Io parlo a nome di milioni di italiani che hanno fatto le dichiarazioni dei redditi e poi per i problemi che ci sono stati non sono riusciti a pagare quanto dovuto, piuttosto che tenerli come fantasmi in ostaggio chiediamo loro una parte del dovuto, lo Stato incassa e loro sono liberi. Gli evasori totali vanno in galera".
Il vice premier mira a un saldo e stralcio, "l'abbiamo già fatto con il governo Conte, non è complicato. Lo Stato italiano attende di riscuotere circa mille miliardi di euro da anni, se ne potrebbe chiedere una parte in modo che così queste persone possono tornare a lavorare e pagare le tasse".
Caro voli e fusione scali
Il ministro ha annunciato che questo pomeriggio al suo rientro a Roma incontrerà il ministro del Mimit, Alfonso Urso, per discutere anche di questo tema "Si può chiedere alle compagnie che fanno business di avere i profitti che devono avere senza abusare della pazienza e del portafoglio dei sardi e dei turisti. Questo vale anche per il sistema aeroportuale. Va bene fare profitto, però rispettando l'insularità, l'autonomia, la specificità della Sardegna e dei sardi. La Sardegna deve essere moderna e raggiungibile per i sardi 12 mesi l'anno, non vorrei che arrivasse qualcuno da fuori che fa il massimo del profitto e poi crea problemi alla Sardegna, perché troppo spesso è successo in passato".
Costruzione del nuovo stadio del Cagliari e dei nuovi ospedali
"Sono al lavoro per mediare tra Comune e Regione. Per me servono stadi nuovi in tutta Italia, Cagliari ha una squadra eccezionale, merita uno stadio nuovo e moderno. Penso che l'accordo tra Comune e Regione si possa trovare senza nuove enormi superfici commerciali per non danneggiare il commercio cagliaritano che ha già un'enorme concorrenza, però conto di incontrare anche il presidente del Cagliari Giulini perché la soluzione secondo me è a portata di mano".
Le dichiarazioni sulla situazione russa e ucraina
"Sul conflitto Meloni e Tajani stanno facendo il massimo e il Santo Padre più di tutti: lavoriamo e preghiamo, perché più avanti va più morti fa. Spero che le parti si siedano a un tavolo e si mettano d'accordo perché ogni giorno che passa è un giorno perso".
"Ne ho parlato col sottosegretario D'Eramo, è un problema europeo e continentale: sicuramente togliere superficie agricola all'Italia è l'ultima delle cose intelligenti da fare, mentre questo è l'ultimo regolamento approvato dall'Unione europea", sono state invece le parole del vicepremier Matteo Salvini sullo stop della Russia all'accordo per il grano e gli scenari di crisi alimentare globale. "Di certo l'Europa con i regolamenti che riducono le superfici agricole non va in una direzione corretta. È uno dei temi importanti che mi fanno sperare che questa stramaledetta guerra finisca il prima possibile".