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"Io penso che possiamo davvero chiudere la guerra dei 30 anni che dal 1992 a oggi vede il giustizialismo prendere le armi contro la giustizia. Dalle monetine del Raphael e dal cappio leghista in Parlamento quante scene meschine abbiamo dovuto vedere in questi anni. Adesso siamo in una fase nuova. La cultura del travaglismo, tipica del direttore del Fatto Quotidiano, sta perdendo terreno persino nei tribunali, dove si moltiplicano le cause di risarcimento danni: ormai i giustizialisti sono forti solo nei soliti talk show".
Così il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, in un'intervista al Giornale in cui torna sull'assoluzione dei suoi genitori per una presunta frode fiscale dopo anni di indagini.
"Molti magistrati, persone serie e di grande livello - prosegue l'ex premier -, si sono resi conto che bisogna voltare pagina dopo gli scandali di questi anni: il giudice deve essere la bocca della legge, non delle correnti. E io penso che sia urgente insediare il nuovo Csm perché quello attuale non solo è in prorogatio ma è il Csm più squalificato della storia repubblicana. Spero che i presidenti Fontana e La Russa convochino presto le aule per l'elezione dei membri non togati. E sono certo che saranno elette personalità di spiccata cultura garantista", sottolinea Renzi.
Sulla giustizia, più in generale, "se la destra fallisce anche stavolta si deve andare a nascondere. E lo sanno tutti, da Berlusconi che è stato l'obiettivo per decenni di molte procure a Meloni che potrebbe diventare la prossima della lista passando per Salvini che l'ha provato sulla sua pelle. Ora o mai più". "Fossi Meloni", aggiunge, sulla squadra di governo "farei la scelta più autorevole e qualificata. Fossi Berlusconi non metterei bandierine sul Guardasigilli: detta papale papale, sarebbe controproducente anche per lui".