La VI commissione (Salute e politiche sociali), presieduta da Carla Fundoni (Pd), ha approvato a maggioranza, con il voto contrario della minoranza, il disegno di legge n. 40 "Disposizioni urgenti di adeguamento dell'assetto organizzativo ed istituzionale del sistema sanitario regionale. Modifiche alla legge regionale 11 settembre 2020, n. 24".

Il Parlamentino ha anche nominato relatore di maggioranza Giuseppino Canu (Sinistra futura) e di minoranza Antonello Peru (Sardegna al Centro 20venti). L'opposizione ha chiesto i dieci giorni previsti per la relazione di minoranza, quindi il testo potrà essere esaminato dal Consiglio dall’ultima settimana di febbraio.

“Sono soddisfatta dei lavori svolti dalla Commissione in tutto questo periodo”, lo ha affermato la presidente Fundoni subito dopo il via libera al DL 40. “Ringrazio tutti i colleghi per il contributo dato in commissione e ringrazio tutti gli auditi che si sono presentati in commissione e hanno consentito di svolgere dei “mini Stati generali della sanità”, permettendo ai commissari di avere conoscenza delle criticità e delle problematiche di tutti i territori della Sardegna, rispetto alle quali  - ha proseguito la presidente Carla Fundoni - sono sicura ci sarà il contributo di tutta la Commissione per la messa in atto di proposte atte a dare le risposte attese. Adesso ci attendiamo anche un buon lavoro in Aula e di poter offrire un contributo durante i lavori del Consiglio regionale per arrivare a un testo che inizi a dare le risposte attese e che, già dalla fine dei lavori dell’Aula, ci vedrà impegnati a porre in essere ulteriori azioni per risolvere le problematiche che ci sono state rappresentate”, ha concluso Fundoni.

“Altro che riforma funzionale”, ha commentato la vice presidente della Commissione, Alice Aroni (Misto), “la maggioranza dopo dieci mesi di annunci ha varato un DL che contiene solo lo spoils system. L'unica norma relativa ad una novità organizzativa è stata cassata”. Aroni è stata critica anche sulla decisione di non coinvolgere il Cal. “Credo che le riforme non si possano fare a colpi di maggioranza”, ha concluso la vice presidente.