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Prosegue la battaglia dei Riformatori sardi sull’inserimento del principio di insularità in Costituzione. Ieri è stata presentata una proposta di legge firmata da Michele Cossa (primo firmatario), da tutto il gruppo consiliare dei Riformatori e da altri 22 consiglieri regionali per sanare quello che loro definiscono “Grave e insuperabile svantaggio naturale derivante dal fatto di vivere in un’Isola”
“Uno degli aspetti più curiosi in negativo di come lo Stato abbia scarsa o nulla attenzione dell’impatto che la condizione di insularità ha sulla vita dei sardi è rinvenibile nella vigente disciplina della proprietà del demanio marittimo”, aggiungono i Riformatori.
“L'esclusione del demanio marittimo dai beni trasferiti alla Regione comporta – secondo il loro punto di vista – notevoli limitazioni per la Sardegna, che si vede privata di un bene identitario fondamentale per il perseguimento delle proprie politiche di sviluppo del lavoro e del progresso economico e sociale La stessa condizione che la Sicilia si trova ad affrontare con ben altri presupposti, dato che ha visto riconosciuta la piena titolarità e proprietà dei beni del demanio marittimo fin dall'approvazione del proprio Statuto speciale”.
“La Regione Sardegna – concludono – non può più rinunciare alla proprietà del bene più rilevante per il suo territorio se non al prezzo di una pesante penalizzazione in termini di competitività e capacità di affrontare in modo adeguato le sfide legate alla globalizzazione”.