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Il prossimo 1 gennaio entrerà in vigore il nuovo regolamento internazionale che impone a tutte le navi per il trasporto marittimo l’obbligo di ridurre gli ossidi di zolfo dell’85%.
Una situazione che potrebbe portare a un aumento dei costi dei biglietti. Dopo Gianfranco Congiu (Partito dei Sardi), ora prende posizione sulla vicenda anche il gruppo della Lega Sardegna che sottolinea come “A fare le spese di questo saranno ancora una volta gli autotrasportatori che subiranno l’adeguamento tariffario calcolato intorno agli otto euro a metro lineare applicabili su unità piene o vuote che siano”.
“Inutile dire che la Sardegna – aggiungono – sarà ancora una volta penalizzata da questo aggravio fiscale; inutile dire che attendiamo con ansia che il Ministero di competenza dia segnali di vita e ci metta al corrente di come intende evitare che i nostri prodotti subiscano un ulteriore rincaro, divenendo così meno competitivi solo perché hanno avuto la “sfortuna” di essere nati su un’isola; inutile dire che domandiamo se si stia prendendo in considerazione l’ipotesi di produrre noi stessi, qui in Italia, il carburante in questione per tentare quanto meno di abbattere parte dei costi”.
“Ci attendiamo da parte del Ministero – sottolineano i leghisti –, e da parte dello stesso Presidente del Consiglio, una presa di posizione seria e netta affinché si scongiuri il pericolo che tali rincari rappresenterebbero per le nostre aziende, le nostre merci, e conseguentemente i nostri dipendenti”.
“A tal proposito – rimarcano – approfittiamo dell’occasione per domandare alla minoranza in consiglio se abbiano già vagliato la possibilità di adoperare un pò di quella veemenza verbale che hanno messo in campo contro il governo regionale in quest’ultimo periodo per sollecitare il governo centrale a dare risposte sull’argomento. Non vorremmo, infatti, essere costretti a pensare che tale silenzio nei confronti dell’esecutivo giallorosso sia legato a una sorta di sudditanza verso i vertici nazionali dei partiti di appartenenza”.
“Altrimenti – concludono – i più maliziosi potrebbero anche giungere alla conclusione che il silenzio sia indizio di menefreghismo verso gli interessi del popolo sardo, ovvero quel tipo di menefreghismo di cui si accusava la Lega, colpevole di fare razzia di voti senza amore per l’isola a loro dire, ma che ahimè potrebbe tristemente essere riscontrato in ben altri schieramenti. Ad ogni modo, quesiti di tale calibro a parte, è intenzione del nostro gruppo presentare subito un’interrogazione in Consiglio al fine di impegnare il presidente Solinas ad un intervento diretto ed immediato su questa situazione che rischia di gravare sugli imprenditori sardi”.