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L'assessora dell'Ambiente della Sardegna, Rosanna Laconi, commenta, al termine della riunione della Conferenza Stato-Regioni, l'ok al decreto ministeriale sulle aree idonee a ospitare impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.
"Si tratta di un momento quasi storico, è il risultato, l'esito, l'epilogo di una battaglia condotta in questi due mesi, da quando ci siamo insediati, su un decreto che abbiamo ereditato e con un contenuto che non era assolutamente accettabile".
Per l'esponente della giunta guidata da Alessandra Todde, l'obiettivo fondamentale raggiunto oggi è che "le regioni si sono riappropriate del potere di legiferare in merito alle aree idonee - precisa Laconi -. Perciò sì alla transizione energetica, vanno bene gli obiettivi definiti nel decreto, ma come, in che modo e dove realizzare questi impianti lo decideremo noi come Regione Sardegna, come Regioni, con le nostre leggi".
A questo punto "si dovrà procedere spediti in Consiglio regionale con l'esame del disegno di legge della giunta" che sospende per 18 mesi qualsiasi tipo di impianto, anche perché il decreto appena approvato dalle Regioni dovrà essere emanato, da quel momento scatteranno i 180 giorni di tempo per le regioni, che dovranno definire e mettere in legge la mappa delle aree idonee e non.
Il testo sulla sospensione accoglierà le istanze di tutti gli interessati, assicura l'assessora Laconi, "perché tutti quanti ci muoviamo in una stessa direzione: quella di salvare il nostro ambiente, salvare il nostro territorio, rivendicare le nostre identità, che sono anche legate al nostro paesaggio e ai nostri beni culturali".