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La seduta è stata interrotta subito dopo l'avvio per la richiesta di convocazione dei capigruppo da parte di Gianfranco Congiu (Pds) che ha sollecitato l'audizione del presidente Pigliaru sugli accantonamenti: "Parte senza una preventiva condivisione in maggioranza. Da quello che leggiamo ci pare che il confronto sia improntato sulla ennesima insopportabile rivendicazione".
Un altro passo avanti verso la salvezza del punto nascita dell'ospedale Paolo Merlo de La Maddalena. Un emendamento presentato in commissione Sanità prevede la richiesta di deroga al ministero della Salute da parte dell'assessorato alla Sanità.
Nel testo di riordino della rete ospedaliera si parla, infatti, di disattivazione. Nella proposta di modifica il termine "disattivazione" scompare e il testo diventa: "Considerate le condizioni di insularità e le difficoltà dei trasporti è immediatamente definito un piano specifico di emergenza che garantisca la possibilità di affrontare urgenze ostetriche da parte di equipe specialistiche del presidio".
Questo, "anche con la piena efficacia del sistema di elisoccorso regionale", e non nelle more come indicato in un precedente emendamento al testo. Inoltre, "è attuato il percorso nascita in grado di prendere in carico ciascuna gravidanza e di valutarne il rischio ostetrico". Infine il passaggio sulla richiesta di deroga del dm 70.
L'emendamento che porta la firma del presidente del parlamentino Raimondo Perra (Psi) sarà discusso in Aula quando si passerà all'esame del capitolo 12 del testo di riforma. Oggi è in corso la discussione del capitolo cuore della riforma, il sesto. C'è attesa per la votazione dell'emendamento di Franco Sabatini (Pd) che prevede il riconoscimento di dea di primo livello per l'ospedale di Lanusei. "Sono a disagio nel constatare come molti colleghi percepiscano questo mio emendamento come un atto di arroganza - ha detto in Aula Sabatini - posso dire però che troppo spesso la Regione si è dimenticata dei territori marginali della Sardegna". La replica dell'assessore alla Sanità Luigi Arru: "Capisco il disagio ma il mio impegno per i territori è forte, anche se non sembra".