“Prima le poltrone. Poi, forse, i sardi”. L’attacco al presidente Christian Solinas arriva dal consigliere regionale dei Progressisti Massimo Zedda.

Al centro della querelle il disegno di legge sulla riorganizzazione della presidenza della Regione che prevede 65 nuove figure: un segretario generale della regione, 3 capi dipartimento, 3 consulenti, 11 esperti, 3 addetti di gabinetto, 2 addetti al cerimoniale e 1 autista che si andrebbero aggiungere allo staff di Solinas, 5 consulenti e 36 addetti di gabinetto per gli assessorati.

Passata in commissione bilancio con i voti della maggioranza di centrodestra, ora mancano altri due sì, ovvero quelli della commissione riforme e del Consiglio regionale.

“Il presidente della Regione ha indicato le priorità per il 2021. La prima legge che vuole far approvare è quella sulla moltiplicazione delle poltrone per il suo gabinetto – ha scritto Zedda in un post -. È uno spreco di soldi pubblici, milioni e milioni di euro che in un momento come questo andrebbero utilizzati per il tessuto economico in crisi e a favore di coloro che hanno più bisogno. Lo abbiamo denunciato mesi fa, quando il disegno di legge è stato presentato, lo ripetiamo anche oggi: è una vergogna che in questa fase presidente e centrodestra pensino ai loro portaborse, scelti per chiamata diretta, invece di lavorare per dare sostegno al sistema produttivo isolano, alle lavoratrici e ai lavoratori. Pensano agli amici degli amici mentre i concorsi e le assunzioni in Regione e nella Sanità sono bloccati”.

“Una vergogna – sostiene Zedda -. Non solo perché si tratta di uno spreco di risorse pubbliche, ma perché in una fase economica, sociale e sanitaria come quella che stiamo vivendo si aumenta la distanza tra le istituzioni e le persone, che dalla politica aspettano soluzioni per tutti e non favori per pochi”.