“Con l’approvazione delle nuove linee di indirizzo del programma Ritornare a casa la Giunta regionale ribadisce la propria attenzione per le persone in condizione di non autosufficienza, che necessitano di assistenza domiciliare, e le loro famiglie”.

A sottolinearlo è stato l’assessore dell’Igiene, della Sanità e dell’Assistenza sociale, Mario Nieddu, che ha voluto commentare il provvedimento varato dalla Giunta nel corso dell’ultima seduta.

“In particolare – ha aggiunto – la nostra priorità è quella di dare continuità ai tanti progetti attivi, in particolare quelli a favore delle persone che necessitano di un livello assistenziale molto elevato, e rendere più semplice ed equa l’attivazione di nuovi interventi”.

Nel 2019 sono stati rinnovati oltre 3mila progetti per un investimento di  50 milioni di euro. Tra le novità di quest’anno 2020, la modalità di revisione dei progetti sarà richiesta ogni tre anni (due se l’accesso è avvenuto in seguito a dimissione dalle strutture residenziali).

“Stiamo realizzando una semplificazione amministrativa delle procedure, prevedendo in alcuni casi – ha sottolineato Nieddu – la sola presentazione di un certificato medico. In passato la revisione era richiesta ogni anno, una burocrazia eccessiva e un peso per i beneficiari e le famiglie, soprattutto se si considera che le persone inserite nel programma Ritornare a casa si trovano in condizioni irreversibili già accertate”.

 “Le risorse per la gestione del programma Ritornare a casa – ha concluso Nieddu –saranno assegnate direttamente ai Comuni che potranno decidere di gestire la misura in maniera associata attraverso il Plus (Piano Locale Unitario dei Servizi) del proprio ambito territoriale”.