Il leader della Lega Nord Matteo Salvini è arrivato a Cagliari questa mattina, attorno alle 9.30. Prima tappa al mercato di San Benedetto dove ha incontrato e ascoltato i commercianti attorniato da una piccola folla. “Non riuscivamo a fare cinque metri senza che ci fermassero per un consiglio, per una foto – ha commentato Salvini –. Quelli che vanno a parlare di trattati europei dovrebbero passare al mercato di San Benedetto”.

 

Successivamente, il segretario del Carroccio ha sancito il patto col Partito Sardo d’Azione di Christian Solinas nella sala conferenze dell’Hotel Regina Margherita. Una gremita platea ha ascoltato con attenzione l’esponente del centrodestra in corsa per le elezioni politiche del 4 marzo.

“Per molti la vita finisce il 4 marzo – ha esordito Salvini –, per noi inizia il 5 perché il sodalizio che iniziamo oggi deve durare 20/30 anni, non il tempo di una legislatura. A breve si terranno anche le elezioni regionali e vi dico una cosa di cui sono convinto: in Sardegna torneranno a comandare i sardi che non svendono l’isola agli altri”.

Le dichiarazioni di Salvini sono state intervallate da un susseguirsi di applausi. “Quelle del 4 marzo non saranno elezioni politiche. Sarà un referendum, una scelta di vita. Per spiegare che il 4 marzo c’è in ballo il futuro dei nostri figli rubo due frasi all’assessore alla sanità: ‘I migranti sono l’unica soluzione per aumentare la popolazione in Sardegna’, ‘Noi sardi dall’immigrazione abbiamo solo da guadagnare’. E’ di una gravità inaudita. Questo è un tentativo di sostituzione di un popolo con un altro popolo disposto a farsi sfruttare per due euro all’ora portando via il posto di lavoro ai nostri figli”.

Poi la questione lavoro: “C’è un triste primato in Sardegna: il tasso di disoccupazione giovanile più alto d’Europa. Ci sono alcune province sarde dove arriva al 70%. Non puoi essere sfortunato per il fatto di essere nato in una delle isole più belle al mondo, dovrebbe essere un vantaggio. Ma quanti sardi trovo in giro per il mondo a portare lavoro? Mi imbufalisco quando paragonano l’immigrazione sarda all’immigrazione di adesso. Non penso che a nessuno dei nostri nonni abbiano mai pagato colazione, pranzo e cena in albergo per un anno senza fare un accidente. L’emergenza della Sardegna e dell’Italia è il lavoro e voglio tornare in questa terra importando i ragazzi sardi che sono in giro per il mondo per permettergli di lavorare qua”.

Particolarmente importante, dal punto di vista strategico, l’accordo con il Psd’Az. “A me oggi riempie d’orgoglio la vicinanza culturale. A tanti accordi a scadenza ho detto no. Questo non è un accordo così, è un accordo culturale, umano. Andiamo al governo per aiutare la gente a comprare italiano, mangiare italiano e lavorare italiano”.

Un commento anche sulla vicenda dell’esponente del Psd’Az Gianni Chessa. L’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Cagliari è stato cacciato dal sindaco Zedda per l’accordo con la Lega “che crea imbarazzo”. Così Salvini: “A me piacciono quelli che nel nome dei principi mollano le poltrone, in Italia è una rarità”.

E in chiusura: “Pensare a una mattinata e a discorsi come questi, tre o quattro anni fa sarebbe stata fantascienza. Mi approccio con umiltà alla vostra bandiera, alla vostra lingua, alla vostra cultura. Qualche parola la mastico grazie alla musica e grazie ad un uomo che non è nato in Sardegna ma è morto con la Sardegna nel cuore ed è la mia passione: Fabrizio de Andrè. La nostra storia di autonomia, federalismo e difesa degli enti locali ha 30 anni, la vostra ne ha qualcuno di più. Questo percorso porterà alle elezioni dopo tanti anni, finalmente, di parlamentari sardi che andranno a Roma per rendere conto esclusivamente al popolo sardo”.