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“Coinvolgere la Brigata Sassari per ripristinare la sicurezza e la legalità nel centro storico di Sassari”. È l'ipotesi prospettata dal vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, sbarcato ieri in Sardegna per sostenere i candidati del Carroccio in vista delle elezioni regionali del prossimo 25 febbraio.
"Ne parlerò con i ministri degli Interni e della Difesa, avere un orgoglio come la Brigata Sassari a poche centinaia di metri da una centrale dello spaccio gestita dalla mafia nigeriana è qualcosa di inaccettabile", ha affermato.
"Farò di tutto perché questi ragazzi, che sono un orgoglio per le missioni di pace nel mondo possano riportare un po' di pace anche a Sassari. Non è possibile che i negozi, le case, le scuole, i ragazzi e le ragazze non siano più liberi di vivere una parte della loro città", ha aggiunto Salvini, annunciando l'idea di far garantire la sicurezza in città anche dalla Brigata Sassari.
Il vicepremier ha fatto una passeggiata conoscitiva lungo le vie della parte più antica del capoluogo di provincia a Nord Ovest della Sardegna.
"Quarant'anni di poco e nulla non si recuperano in un anno, stiamo dimostrando che volere e potere, ha detto Salvini ricordando tra le opere prioritarie la Sassari-Olbia, la Sassari-Alghero, il collegamento ferroviario per Nuoro, il porto di Cagliari, le esigenze abitative di Oristano, le dighe e il sistema aeroportuale sardo.
Passeggiando insieme ai candidati e ai sostenitori per il centro di Sassari, Salvini ha incontrato anche una delegazione di lavoratrici della Casa Divina Provvidenza, un istituto residenziale per anziani e bisognosi che è stato recentemente dichiarato fallito nonostante uno stanziamento regionale di oltre 3 milioni di euro per scongiurare la sua chiusura. Il ministro si è fatto carico di verificare la situazione con le istituzioni competenti.