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“Abbiamo appreso con non poca sorpresa che una forza della maggioranza ha presentato una proposta di riforma del servizio sanitario regionale che va ad aggiungersi a quella Solinas-Nieddu, che era la sintesi delle diverse posizioni presenti tra i partiti che sostengono la Giunta. La cosa merita alcune riflessioni sia sul piano tecnico che su quello politico”.
Inizia così una dura presa di posizione dei Consiglieri regionali Aldo Salaris (Riformatori) e Dario Giagoni (Lega) che sottolineano come “Sotto il primo profilo, la nuova proposta di legge non è condivisa né è condivisibile dai nostri partiti: sa di archeologia sanitaria che richiama un po’ vecchie nostalgie assessoriali da anni 90 e si caratterizza per una sostanziale mancanza di funzionalità economica e organizzativa”.
“Eliminare un ente che svolga le sole funzioni amministrative centralizzate porterebbe – a loro modo di vedere – ad uno spreco inutile di preziose risorse sarebbe antistorico, oltre che organizzativamente avventato; ed è sbagliato cancellare l’Areus, che dopo un faticoso iter gestionale sta cominciando a funzionare in maniera efficiente con risposte ai sardi sempre più pronte e soddisfacenti.
“Sotto il profilo politico invece – rimarcano Salaris e Giagoni – vogliamo dire forte e chiaro che non accettiamo posizioni di sopraffazione da parte di nessuno, nè che una forza politica che condivide il governo della Regione possa andare per suo conto, in modo sleale e senza alcun rispetto degli alleati”.
“Di fronte alla proposta Solinas-Nieddu abbiamo fatto – sottolineano – tutti un passo indietro e abbiamo accettato che quella fosse l’impianto base del nuovo sistema sanitario regionale, certamente da migliorare ma, altrettanto certamente, non con uno stravolgimento che riporterebbe tutto all’antichità”.
“La sanità è cambiata – concludono Salaris e Giagoni –, richiede più managerialità e nuovi modelli organizzativi. Esistono l’informatica e la telematica, e le fortune costruite nel passato su gestioni spudoratamente clientelari sono cose delle quali è bene che tutti si facciano passare la nostalgia”.