Roma, 21 feb. (Adnkronos) - "Credo che la Sardegna non sia una regione per gli esperimenti. Stiamo parlando di una riscossa sarda, punto e basta. Effettivamente in Sardegna c'è stato un pezzo del mondo democratico che non ha seguito il progetto di Alessandra Todde e questo, personalmente, mi spiace molto. Nel 2004 ho vissuto la vicenda di Soru e dico amichevolmente, con una punta di affetto, che è incredibile che combatta contro sé stesso. Al tempo vinse perché era profondamente sardo e innovatore. Vent'anni dopo, lo è Alessandra Todde. Dopodiché, vedremo. So che Soru non può vincere ma può far perdere, ma i cittadini hanno in mano la questione e hanno capito cosa c'è in gioco". Così Pier Luigi Bersani ospite a Otto e mezzo su La7.

"Se la Meloni esce dal palazzetto dove era e fa un giro in Sardegna - prosegue - si rende conto che non c'è niente di romano nelle vicende del centrosinistra sull'isola. C'è un'adesione di popolo che cresce ogni giorno attorno a una candidata molto forte che interpreta largamente l'idea di una sinistra moderna, democratica, progressista con contenuti chiari e forte. Sono sardi che hanno voglia di cambiare e se la stanno giocando seriamente. Invece, penso che tutto il mondo abbia visto come la destra ha trattato da Roma la Sardegna. Hanno tolto Solinas per metterci Truzzu. Piuttosto di parlare di cavie che evocano indirettamente un tema, la sanità, Meloni faccia un giro in tutta la regione e chieda cosa ne pensano i sardi della situazione in Sardegna. Una regione che per numero di abitanti ha più medici dell'Emilia-Romagna ed è riuscita a vedersi ridotta in una confusione e disagio incredibile. La destra è questa".

"I sardi devono pensare a loro stessi. Penso che sia la Sardegna ad aver bisogno di una riscossa, ma se parte uno squillo di tromba da qui, fa bene a tutta la compagnia del centrosinistra. Che la Meloni ironizzi sulla Todde mi fa abbastanza sorridere. Sta parlando di una giovane che parla cinque lingue (una di queste il sardo), ha lavorato in otto Paesi e che ha un programma che basta leggere. E dall'antifascismo derivano dei fatti. La Costituzione è antifascista non solo nel senso che impedisce la ricostruzione del partito fascista. Antifascista è l'Articolo 3 sull'uguaglianza, dove parla di diritto alla salute universalistico, di progressività fiscale, di disciplina e onore nelle funzioni pubbliche. L'antifascismo non sono noccioline", conclude.